VIDEO Guidonia – Buzzi Unicem, pronti alla conferenza dei servizi. Rubeis: “Nessuna richiesta per bruciare”

Al centro del dibattito, e scontro, tra i territori c’è la richiesta di nuova Aia (autorizzazione integrata ambientale) che il cementificio ha richiesto alla Provincia. Autorizzazione necessaria perché la precedente è ormai in scadenza, e che si deve uniformare al più recente “decreto Clini”, quello che indica, tra le altre cose, il nuovo processo di trasformazione dei rifiuti solidi urbani in energia, ovvero in Css (combustibili solidi secondari). Ed è proprio questo l’aspetto che ha fatto alzare il “livello di guardia alle associazioni ambientali e ai comuni limitrofi: “Con il Tmb ormai pronto, si fornirebbe alla Buzzi Unicem combustibile a costo zero, con un possibile inquinamento su un territorio già compromesso”, dice Cannella a Tiburno.tv.

“Si sono dette inesattezze, qui a Guidonia non si bruceranno mai rifiuti – risponde Rubeis -. Quello che la Buzzi Unicem ha richiesto e che si discuterà in conferenza dei servizi è qualcos’altro, ovvero raccogliere e recuperare quelle polveri di calcare, argilla, e altri scarti di lavorazione primaria, che non possono più esser portati in discarica, per farle rientrare nel ciclo produttivo del cemento. Che saranno cotte, non bruciate”.

L’impatto che questo processo avrà sull’ambiente è stato testato ad ottobre dicembre 2014 sotto l’osservazione di Arpa Lazio, la quale fornirà i risultati di questi test proprio durante la conferenza dei servizi del 31 marzo. “Se verrà dimostrato che questo processo non produce inquinamento e sta sotto i canoni previsti per legge, l’azienda verrà autorizzata – conclude il sindaco di Guidonia -, e le polveri verranno utilizzate come materia prima, non combustibili”.

l’approfondimento su Tiburno in edicola martedì 31 marzo

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