Asl RmG, la lista nera dei tempi per prenotare le visite. Cgil: “Attese sempre più lunghe”

“Esprimiamo forti perplessità sulle politiche che la Asl RmG sta attuando circa l’abbattimento delle liste di attesa. La situazione – dichiara una nota la Cgil di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e della Fp Cgil di Roma e del Lazio – è davvero complicata e bastano alcuni dati a dimostrarlo.

 

La classifica delle attese più lunghe

Ecografia all’addome: a Subiaco attesa di 352 giorni. A Colleferro i giorni sono 169.
Ecografia del capo e del collo: a Subiaco 331 giorni, a Colleferro 153 giorni.
Eco doppler: l’attesa a Subiaco è di 237 giorni.
Elettrocardiogramma dinamico: a Guidonia ci vogliono 205 giorni, a Subiaco 138.
Visita di medicina interna e diabetologica: a Tivoli ci vogliono 180 giorni.
Gastroscopia: a Guidonia tempo di attesa di 173 giorni, a Subiaco di 131.
Visita oculistica: a Guidonia si attende 166 giorni.
Spirometria: a Monterotondo i giorni sono 117
Visite cardiologiche: sono necessari 90 giorni a Palestrina e 89 giorni a Guidonia
Visita urologica: si attendono 90 giorni a Colleferro e 73 a Tivoli.
Visita neurologica: 66 giorni a Monterotondo e 58 a Tivoli.

 

Cgil: “Così i cittadini sono costretti a ricorrere a sanità privata”

“A fronte di questo dato drammatico – proseguono dalla Cgil – l’azienda ha varato una delibera, la numero 159 del 9 marzo 2015, del tutto sconcertante. La Regione ha stanziato 5.025.135 euro per l’abbattimento delle liste d’attesa. La cifra è aumentata dalle quote dei medici specialisti andati in pensione, pari a 127mila euro. La quota annua, come da delibera, è di 827.340 euro utilizzati, per il 10%, per acquisto di macchinari; l’85% (pari 703.239 euro ogni anno) è invece destinato ai medici, specialisti e professionisti, partecipanti al progetto della Regione Lazio. L’azienda ha deliberato non di incrementare ma di abbassare la produttività dei medici e degli specialisti ambulatoriali, personale cioè non dipendente della Asl. Si passa dalle quattro visite orarie previste dal contratto (cosiddetto Sumai) a tre visite ogni ora, erogando l’incentivo se si aumenta del 25% il numero delle visite (pari a 3,75 di visite ogni ora). In sostanza il medico viene pagato di più anche se lavora meno di quanto previsto dal contratto. A fronte di queste osservazioni, ribadite in un incontro sindacale del 27 marzo scorso, l’azienda ha risposto che ha introdotto l’overbooking, cioè tre pazienti in più di quelli previsti dalla lista delle prenotazioni. C’è il forte rischio che le liste di attesa aumentino e i cittadini siano costretti, visti i tempi di attesa, a ricorrere ulteriormente alla sanità privata. Per questo la Cgil ha chiesto una verifica ispettiva alla Regione e alla direzione generale della Asl RmG un incontro ulteriore, da tenersi entro il mese di maggio”.

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