Ponte di Nona – Maratona di solidarietà per Barbara, malata terminale che vive in cantina

I promotori: “Umanamente non si può restare in silenzio”

Stefano Villaggio Prenestino“L’idea è partita subito dopo aver letto l’articolo su Tiburno.tv – spiega Stefano De Prophetis, nella foto a sinistra –. Ho condiviso l’articolo sul gruppo Facebook di Roma Est, proponendo una raccolta fondi. Visto il consenso e la disponibilità espressa da molti, ho deciso di contattare Antonino Almoto della libreria Infinite Parentesi, proponendogli di fare da punto di raccolta”. Una proposta che i due gestori dell’attività commerciale non hanno potuto rifiutare: “Questa situazione ci ha lasciati sbigottiti, è stato terribile scoprire come qui vicino una persona stesse vivendo una situazione simile – commenta Elisa Sufflico, di Infinite Parentesi –. Immediatamente abbiamo messo a disposizione una scatola per la raccolta fondi, speriamo di riuscire a coprire l’importo di cui ha bisogno. Sono fiduciosa, le persone sono sembrate molto disponibili”. Chiunque lasci un’offerta, dovrà compilare una scheda con nome, cognome e la somma versata, in modo che i versamenti risultino trasparenti e verificati. “A distanza di pochissime ore dall’inizio di questa raccolta fondi siamo già arrivati a 130 euro – spiega soddisfatto Stefano -. Siamo felici ed orgogliosi di questo primo risultato, è un piacere notare come il senso di solidarietà si sia risvegliato nella comunità”

 

Barbara: “Vi ringrazio, con il cuore”

Una notizia inaspettata, ma che ha riempito di gioia il cuore di Barbara: “Voglio ringraziarvi tutti, siete stati gentilissimi”. L’iniziativa, del resto, potrebbe stravolgere in maniera positiva la vita della donna, da due mesi costretta a vivere in una cantina: “Il proprietario della casa ha detto che aspetterà fino a venerdì, ma spero tenga un occhio di riguardo nel caso avessimo bisogno di qualche altro giorno per la raccolta fondi”, spiega. Ad interessarsi alla questione, anche Daniele Grasso, presidente della commissione Politiche sociali del municipio VI. “Ho già chiamato i servizi sociali per capire meglio la situazione, con i documenti alla mano – spiega –. Ho intenzione di incontrare Barbara al più presto per elaborare un piano per aiutarla”.

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La drammatica storia di Barbara, forse, avrà finalmente un lieto fine. Grazie alla solidarietà ed alla sensibilità di una comunità che, quando c’è bisogno di un aiuto, non si tira indietro.

 

 

 

l.l.g.

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