Non trovandolo in casa, e vedendo che la macchina non c’era, il figlio ha pensato di andare vedere in quella campagna dove Di Mario passava molte ore della sua giornata a curare i suoi ulivi. E li, la drammatica scoperta.
Sul posto è intervenuta una pattuglia dei vigili urbani di Tivoli, allertati dai parenti, che hanno fatto i primi rilievi e provato a costruire la dinamica dei fatti. È stata subito accertata la caduta accidentale.
Di Mario si trovava sul tetto per effettuare una piccola riparazione quando la copertura in eternit ha ceduto, facendogli fare un volo di poco più di due metri. Un’altezza contenuta, che però si è resa fatale nel momento in cui ha sbattuto la testa contro le lastre della tettoia rimaste integre e che gli hanno procurato una profonda ferita sul lato posteriore destro della testa, facendolo trovare riverso in una pozza di sangue.
Gli agenti intervenuti sul posto ipotizzano che il corpo fosse li addirittura dal giorno prima, visto lo stato e il colorito della pelle.
I parenti, rientrati solo domenica notte, una volta arrivati sul posto hanno chiamato il 118 che ha inviato a sua volta anche una eliambulanza, sperando di trovare lì un corpo ancora appeso ad un filo di vita. Ma il medico a bordo a potuto solo constatarne la morte per arresto cardiaco, probabilmente avvenuta subito e sul colpo, a seguita della brutta caduta.
La salma, dopo l’intervento del magistrato di turno che ha confermato la dinamica dei fatti, è stata restituita alla famiglia.