Nel rispetto di un’antica tradizione, dopo il raduno nel prato, i Nomadi vestiti con i loro caratteristici costumi, giovedì sera raggiungeranno in corteo la chiesa dove è venerata l’immagine della giovane martire cristiana, morta il 9 luglio del 251 d.C. a Tora in Sabina, in provincia di Rieti. La celebrazione di un solenne rito religioso, alla quale è prevista la presenza di autorità civili, militari e religiose e di molti abitanti di Gerano e dei paesi limitrofi, anticiperà lo svolgimento di originali esibizioni musicali, ispirate alle caratteristiche tradizioni di vita del popolo rom.
Si tratta di un culto , quello dei nomadi per Santa Anatolia, che risalirebbe all’anno 932, quando il corpo delle Santa fu trasportato da Tora in Sabina al monastero benedettino di Santa Scolastica, a Subiaco.
Durante il percorso, il corteo sostò anche nella pianura chiamata comunemente “Prato” tra i Comuni di Gerano e Cerreto Laziale, nella Valle del Giovenzano, in modo da permettere agli abitanti dei due paesi di rendere omaggio alle reliquie della Santa.
Si narra che fu proprio il lungo tragitto e le ripetute soste effettuate durante il percorso dal corteo al seguito del feretro di Santa Anatolia, a determinare il culto dei Nomadi per la Santa. I festeggiamenti proseguiranno venerdì con la grande fiera, visitata ogni anno da migliaia di persone.
Fabrizio Lollobrigida