Monterotondo – Apre il nuovo Pronto soccorso: mercoledì inaugurazione con Zingaretti

L’intervento di ristrutturazione che ha riguardato, nella tranche già ultimata, anche il reparto di Radiologia, è stato completato in netto anticipo rispetto ai tempi previsti nel piano sanitario, varato dalla Giunta regionale in vista del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, nel quale è rientrato a pieno titolo il nosocomio di Monterotondo, unico della provincia tra le dodici strutture sanitarie della rete d’emergenza regionale beneficiarie di finanziamenti per l’adeguamento strutturale.

 

Entro la fine di novembre apertura di Medicina e sale operatorie
Procedono intanto a pieno ritmo i lavori al secondo e al terzo piano dell’ospedale, la cui conclusione è prevista entro il 30 novembre, al temine dei quali alla ristrutturazione completa del Pronto soccorso e della Radiologia si aggiungerà quella del reparto di Medicina, di Lungo degenza, dell’area chirurgica comprese le sale operatorie e di SPDC (Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura).

 

A breve il collaudo del reparto
Una volta archiviata la cerimonia del taglio del nastro, per rendere attivo al 100% il reparto del Pronto soccorso sarà necessario effettuare il trasferimento di tutte le apparecchiature e poi procedere con il collaudo generale. Lo conferma il consigliere comunale con delega alla sanità Walter Antoni che ha seguito, a stretto contatto con medici e personale della Asl RmG, le varie fasi dei lavori al Santissimo Gonfalone: “Per l’operatività del nuovo pronto soccorso occorrerà ancora qualche giorno – conferma Antonini – il tempo necessario per trasferire in sicurezza le apparecchiature e collaudare la funzionalità di tutto il reparto. Seguiremo questa fase, così come continuiamo a seguire quella dei lavori, con la stessa attenzione, in collaborazione con la Asl. La soddisfazione è comunque grande. Quattro anni fa l’ospedale stava per chiudere, oggi abbiamo strutture migliori e nuove apparecchiature che miglioreranno di molto la sua efficienza”.

 

La Asl RmG: “Lavori chiusi con un mese di anticipo”

“I lavori stanno andando spediti, così tanto da essere riusciti a riconsegnare il nuovo Pronto Soccorso alla città con quasi un mese anticipo – commenta il direttore generale della Asl RmG, Giuseppe Caroli – non posso che essere soddisfatto di quanto si sta facendo. Il raggiungimento di questo obiettivo è stato possibile grazie al lavoro di tutte le persone coinvolte nel progetto, alla collaborazione dell’amministrazione comunale di Monterotondo e alla pazienza dei cittadini”.

 

Il sindaco Alessandri: “Lasciati alle spalle anni di pessimismo”

Tra i più soddisfatti il sindaco Mauro Alessandri, che però non perde l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “E’ davvero un momento di grande soddisfazione – dichiara il primo cittadino – finalmente ci lasciamo alle spalle anni di pessimismo e polemiche, comprese quelle del tutto sterili che qualcuno ha ritenuto di dover alimentare persino negli ultimi mesi. Nonostante non sia solito accettare ringraziamenti per ciò che ritiene essere solo un dovere, tengo ad esprimere al presidente Zingaretti e alla cabina di regia sanitaria regionale la riconoscenza dell’Amministrazione comunale, della città e di tutto il territorio che nel nostro nosocomio aveva, ha e continuerà ad avere il suo naturale e prioritario punto di riferimento, specie nelle emergenze. Territorio che comunque, lo dico con rammarico, non ha sempre sostenuto la nostra mobilitazione come avrebbe dovuto, spesso lasciando sole Monterotondo, le sue istituzioni e i suoi comitati civici nella lotta caparbia, seria, circostanziata per far uscire il SS Gonfalone dal pantano in cui era stato cacciato dal decreto 80 varato dalla Giunta Polverini”.

 

Ospedale story: dal rischio chiusura al potenziamento
“Quattro anni fa – ricordano dal Comune -, esattamente il 28 settembre del 2010, cominciarono a trapelare le prime indiscrezioni riguardo possibili “riconversioni” (di fatto chiusure) di diversi ospedali del Lazio, tra cui il Santissimo Gonfalone di Monterotondo, nel quadro del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale (decreto 80), voluto dal commissario ad acta e presidente della Regione Renata Polverini. Indiscrezioni che diventarono certezze due giorni dopo, il 30 settembre, quando il decreto venne ufficializzato. Seguirono anni di dura lotta, manifestazioni, sit-in contro le strategie regionali, incontri e audizioni presso la Regione e la direzione generale della Asl, nel corso delle quali le istituzioni cittadine, mantenendo la protesta sempre e comunque entro i confini di una dialettica composta ancorché ferma e serrata, spesso in solitudine, contestarono puntualmente e in maniera circostanziata l’attendibilità dei dati in base ai quali la “produttività” del nosocomio eretino era stata giudicata insoddisfacente, tale da decretarne il declassamento e la riconversione. Lotta continuata fino all’approvazione del Piano operativo sanitario 2013/15 con il quale la Giunta Zingaretti, nell’agosto del 2014, salvava il SS Gonfalone da una fine ingloriosa e, successivamente, con la sola soppressione del punto nascite, nel maggio di quest’anno ne autorizzava la ristrutturazione e il potenziamento”.

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