“Nel mese di giugno 2016 – recita la lettera – per accordi presi con la neuropsichiatra ci è stata offerta una sistemazione terapeutica per mia figlia affinché si potesse migliorare sia l’aspetto genitoriale sia per tutelare mia figlia. Faccio presente – continua – che le dinamiche di violenze che scattano in mia figlia sono tali da turbare la serenità della sorella più piccola che sta subendo in sofferenza, per questo la stessa è stata presa sotto osservazione dalla neuropsichiatra. E’ bulemica non assume farmaci come dovrebbe , assume atteggiamenti ribelli e violenti scappando come può da casa”.
La protesta di questa mamma però nasce perchè quel posto sanitario che attendeva per sua figlia non ci sarebbe più: “Ad oggi la comunità terapeutica non ha più disponibile un posto per mia figlia perché non è stata pervenuta nessuna richiesta da parte della Asl – continua la missiva firmata da Deisori – voglio farvi presente che la dottoressa Vagnoni è un ottimo medico che si è presa cura di mia figlia nei migliori modi, ma se la stessa fa richiesta al responsabile della neuropsichiatria e la parte amministrativa non funziona, mia figlia è vittima del sistema. Le chiedo di intervenire – conclude- e la ringrazio già da ora per quello che potrà fare”.
Dopo tre ore di manifestazione, Gloria ottiene delle risposte: “La macchina burocratica si è attivata – commenta -, il sistema funziona se si da un po’ di spintarella. Ringrazio il direttore generale della Asl Roma 5 e le persone preposte, ora posso curare mia figlia. Non mi piace essere protagonista di questi eventi ma pultroppo la stanchezza e l’amarezza che mi mette la vita davanti non è facile”. Per Miran, filgia di 16 anni affetta da patologie psichiatriche, avrà un ricovero terapeutico presso una struttura di Roma.
Ve. Al.