Guidonia – “Noi cittadini di serie B”, l’Albuccione in corteo chiede dignità

Circa 200 persone si sono date appuntamento davanti alla parrocchia Nostra signora de Lourdes per poi incamminarsi verso piazza Aldo Moro, le fontanelle, fino alla Tiburtina, altezza Italian Hospital Group, muniti di striscioni e megafono. “Basta roghi tossici”. “Rivogliamo il nostro quesrtiere”, sono solo alcuni di quelli portati a mano da abitanti e tanti bambini. “Volevamo bloccare la strada, creare un disagio, ma non ce lo hanno permesso – dicono alcuni manifestanti riferendosi alle forze dell’ordine – Siamo stufi, circondati da insediamenti abusivi di nomadi che il Comune stesso ci ha messo qui, che rubano e non hanno nessuna intenzione di integrarsi”. “Spesso nel mercatino etnico che fanno qui vicino troviamo le stesse cose che ci hanno rubato tempo fa – spiega invece Nadia – Un mio vicino di casa ha dovuto pagare 50 euro per riprendersi il suo televisore”.

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La convivenza con i rom è difficile ed è il motivo princiaple della protesta di queste famiglie. Ma non solo, perchè nella lettera sottoscritta da quasi 500 persone, ed indirizzata a Comune, commissariato di polizia ed Asl, si elencano i tanti problemi che sono costretti ad affrontare ogni giorno: abusivismi, occupazioni, sicurezza, degrado.
“Non vogliamo essere cittadini di serie B”, recita un altro cartello, è che riassume totalmente il loro protesta albuccione1stato d’animo.
A fine corteo, i dirigente del commissariato di Tivoli, che per competenza territoriale gestisce anche la città di Guidonia, prende parola: “Voglio rassicurarvi sul fatto che stiamo mettendo a disposizione tutti i nostri mezzi per garantire maggiore sicurezza all’Albuccione – dice Orlando Parrella -. Ho preso la lettera che avete sottoscritto e aspetto una vostra delegazione in ufficio per affrontare insieme tutti i vostri problemi”.
Quel che è certo, è che la manifestazione di ieri non sarà l’ultima. L’Albuccione non si arrende.

 

Veronica Altimari

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