Monterotondo – Ladri in casa di due anziani mentre sono in cucina: “Rubati i nostri ricordi”

LA DINAMICA – Il fattaccio si è consumato tra le 20 e 30 e le 21 mentre i due coniugi erano in cucina per la cena. Ad accorgersi dell’effrazione è stato il marito, trovandosi di fronte alla camera da letto messa a soqquadro. Immediata  e a gran voce la richiesta di aiuto ai parenti che vivono nella stessa palazzina. Secondo una prima ricostruzione dei familiari, i ladri sarebbero entrati dalla finestra della stanza che affaccia su via Emilio Morosini dove la persiana era stata lasciata aperta. Per raggiungerla i rapinatori avrebbero usato le tettoie dei vari garage, spostandosi da una proprietà antistante. Nel recarsi sul retro della palazzina per verificare questa ipotesi, i familiari delle vittime si sono accorti di una seconda finestra aperta, questa volta nell’appartamento di una parente della coppia. Qui la porta che conduceva alla stanza era stata bloccata dall’interno. Un’altra stanza nel caos e nessuna traccia dell’oro.

LE TESTIMONIANZE DEI PARENTI – “Penso che mia madre, che non sta bene, sarebbe morta di paura trovandoseli faccia a faccia – ha raccontato la figlia della coppia, intenta a cenare nell’appartamento di sopra quando il fatto è stato scoperto- Mio padre mi ha chiamata con una voce strana, chiedendo più volte aiuto e dicendo che erano entrati i ladri. Siamo corsi subito e abbiamo visto cos’era successo. Hanno portato via qualcosa e messo tutto sottosopra. Poi andando a controllare sul retro abbiamo scoperto che avevano fatto visita anche a mia zia, bloccando la porta e portando via l’oro”.
Per una via stretta e raccolta come Via Nino Bixio ogni nuovo colpo ha una cassa di risonanza e le voci e i racconti tra i cittadini girano. Prosegue la signora: “La mia vicina ha ricevuto due volte visite dai ladri. Una è accaduta di notte, mentre stava dormendo dentro casa. Durante il sonno si è svegliata, vedendo un’ombra passare. Credeva fosse il cognato, ma non era così. Dentro casa dormiva anche la figlia piccola. Se si fosse trovata davanti il malvivente? Io non mi sento più tranquilla, e nemmeno le ragazze della nostra famiglia. Hanno paura a rientrare la sera e ultimamente ci chiedono se possiamo venirle a riprendere con la macchina”.

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E in una situazione così bollente c’è anche chi non ne può più e decide di sfogarsi, come un altro parente delle vittime: “I cittadini sono stanchi e incazzati di questa situazione. Quando a essere rubati sono i ricordi ci si sente violentati in casa propria. Monterotondo è cresciuto, i Carabinieri sono pochi per gli abitanti che siamo diventati. Io credo serva una risposta forte dalle autorità, specialmente per far sentire protetti i cittadini”.
Di essere colti alla sprovvista, ma restare con i piedi per terra, ha parlato invece il nipote. Secondo lui, Monterotondo “E’ pur sempre un luogo sicuro, a prescindere da questi fatti. Non ci sono fatti di sangue ne crimine organizzato. Certo ci si sente comunque violati in casa, nelle propria privacy. Bisogna però restare lucidi. Oltre a maggior controllo l’amministrazione e le autorità dovrebbero educare i cittadini alla sicurezza. Perché auspicare una pattuglia che giri solo in un quartiere non è possibile, ma un occhio più vigile da parte del cittadino per prevenire può essere un’arma”.

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Eugenio Nuzzo

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