“Mafia bianca” a processo – “Le intercettazioni sono inutilizzabili”

DAL TRIBUNALE DI TIVOLI, ORE 14:17 – I pm in aula sono Andrea Calice e Luigi Pacifici.

 

GLI IMPUTATI IN AULA – In aula sono presenti solo due imputati su dieci, il dipendente del settore ambientale Michele Maccaroni e l’ex dirigente alle Finanze Gilberto Pucci.

 

Maccaroni e Pucci appartengono alla lista dei cinque su dieci che devono rispondere di associazione a delinquere e corruzione come: l’ex segretario generale Rosa Mariani, il dirigente Gerardo Argentino e l’ex vice sindaco Andrea di Palma.

 

I TESTI –  All’udienza del 18 ottobre Nicola Di Grazia, Presidente del Tribunale, aveva chiesto di ridurre l’elenco dei testimoni, un elenco che prevedeva inizialmente 155 persone.

Oggi, mercoledì 15 novembre, i testi della Procura  sono scesi a 28, inizialmente Francesco Menditto e il Pool Anticorruzione ne presentarono 31.

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Per Gerardo Argentino ci sono 12 testi, di cui tre riguardano Andrea De Felice (l’unico libero  da agosto). Per il libero professionista Matteo Lombardi ci sono 4 testi, per Andrea Di Palma 40 testi

 

 

INTERCETTAZIONI – L’avvocato Carmelo Tripodi, difensore di Gerardo Argentino, è intervenuto sulla modalità utilizzata per le intercettazioni e chiede che ne venga dichiarata l’inutilizzabilità per violazione dell’articolo 268 comma 3 del codice di Procedura Penale nei decreti autorizzatori della Procura.

 

L’avvocato Stefano Saccucci, difensore di Michele Maccaroni, ha commentato spiegando che la lacuna originaria, ovvero la registrazione effettuata nel territorio della Capitale, non può essere sanata da nessun giudice così come sancito dalla Cassazione a Sezioni unite con la sentenza 30347/2007.

 

Gli avvocati hanno sollevato eccezioni sull’utilizzabilità poiché le registrazioni delle intercettazioni telefoniche e ambientali sono state effettuate tutte presso gli uffici della Procura di Roma, pertanto fuori dal territorio di competenza della Procura di Tivoli.

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RINVIOIl pm Andrea Calice ha replicato  sostenendo che è tutto regolare in quanto fu lui stesso a inviare una lettera al Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone per utilizzare gli uffici di piazzale Clodio. Il presidente Nicola Di Grazia si è riservato di decidere in merito alle eccezioni rinviando l’udienza a mercoledì 29 novembre alle ore 14.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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