CONCETTO NON CHIARO DELLA FUNZIONE DEL PRONTO SOCCORSO – Tra i motivi esposti, secondo CISL, ci sarebbe anche la funzione non chiara del pronto soccorso alla popolazione, ovvero i pazienti non terrerrebbero conto dei fattori di emergenza e urgenza nel modo giusto: “Questo concetto, però, sembra ancora poco noto e la popolazione si rivolge ad esso in maniera costante determinando un vero e proprio sovraffollamento, creando un eccedenza della domanda di prestazioni richieste rispetto alle risorse disponibili”.
CARENZA PERSONALE – Poi la denuncia prosegue ponendo l’attenzione sulla carenza del personale definita “cronica”: manca il personale medico, infermieristico, OSS e Ausiliario: “Si crea una situazione di collasso e si innalza il rischio di errore clinico ai massimi livelli”.
INDISPONIBILITA’ DI POSTI LETTO – “Le cause del sovraffollamento sono molteplici, multifattoriali, estrinseche ed intrinseche all’organizzazione del sistema dell’emergenza, primi tra tutti l’impossibilità di ricovero di pazienti nelle unità operative per indisponibilità di posti letto dopo aver terminato la fase di cura nel pronto soccorso e gli accessi inappropriati”, prosegue la nota. Le conseguenze? Attese in barella che durano anche diversi giorni e relativo incremento degli eventi avversi “Con un aumento della mortalità a 10 e a 30 giorni”.
CONSEGUENZE: E ancora: