Uno rimesso in libertà, l’altro resta agli arresti domiciliari. Svolta nell’operazione “Free Diesel”, l’inchiesta coordinata dalla Procura di Lecce, d’intesa con la Direzione Nazionale Antimafia, culminata il 19 novembre con l’arresto di undici persone, due delle quali della provincia Nordest di Roma, per una frode fiscale da oltre 20 milioni di euro messa a segno tra il 2014 e il 2018. Venerdì 4 dicembre il Tribunale del Riesame di Lecce ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo nei confronti di Francesco C., 45enne imprenditore di Tivoli ed ex dipendente della società “MaxiPetroli Italia” in qualità di impiegato e indagato per associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di gasolio agricolo, emissione e utilizzo di fatture false.
Il collegio presieduto da Carlo Cazzella ha accolto l’istanza dell’avvocato Enrico Maria Gallinaro, legale di Francesco C., invecec rigettata il giorno precedente dal Gip Giovanni Gallo. Rimane invece agli arresti domiciliari Marco F.,47enne di San Gregorio da Sassola, anche lui ex dipendente della “MaxiPetroli Italia” in qualità di impiegato e indagato per gli stessi reati dell’ex collega.
“Abbiamo presentato istanza al Tribunale per il Riesame – spiega il suo legale, l’avvocato David Leggi – Attendiamo la fissazione dell’udienza”. Soddisfatto l’avvocato Enrico Maria Gallinaro. “Il Tribunale della Libertà – spiega il noto penalista – ha sgretolato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari, attendiamo le motivazioni i cui tempi di deposito sono stati indicati in 45 giorni. Ho portato vari argomenti difensivi, sia relativamente all’insussistenza delle esigenze cautelari, sia relativamente ai fatti reato contestati. Tutta l’attività di indagine ha prodotto una mole di documentazione ingente e molto impegnativa da consultare, parliamo di venti faldoni equivalenti ad oltre 30 mila pagine”. “Sono molto contento di aver ottenuto questo risultato – aggiunge Gallinaro – perché consentirà al mio assistito di proseguire la sua attività lavorativa come imprenditore. Continuiamo a rimanere molto fiduciosi nel buon operato della magistratura leccese ed attendiamo di leggere le motivazioni del Tribunale della Libertà”.
L’INCHIESTA – La Guardia di Finanza ne ha arrestati 11
Entrambi con la fedina penale immacolata, uno appassionato dello sport e l’altro della politica. Sono i classici insospettabili Francesco C., 45enne di Tivoli e Marco F., 47enne di San Gregorio da Sassola, i due tiburtini finiti nell’inchiesta “Free Diesel”. I due sarebbero coinvolti in una “frode carosello”, un’operazione finalizzata a compravendite fittizie per ottenere crediti di imposta scoperta dalla Guardia di Finanza di Lecce, insieme ad altri 9 arrestati e ad un totale di 64 indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di gasolio agricolo, emissione e utilizzo di fatture false, riciclaggio e auto riciclaggio. Secondo gli inquirenti, l’organizzazione era divisa in due gruppi operanti nell’ambito del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi. Uno nel Salento, facente capo a Pierluigi Q., 39 anni, titolare della “M.Q. Carburanti Srl”, finito in manette insieme a Dario E., 39, e Raffaele S., 41, tutti di Carmiano, oltre a Gianluca P., 42enne anche lui di Carmiano, Angelo C. N., 47enne di Poggiardo, Giovanni G., 42enne di Copertino e Raffaele P., 50enne pure lui di Carmiano. L’altro gruppo faceva capo a Luigi L., 60enne di Ladispoli e titolare della società “MaxiPetroli Italia”, arrestato insieme al figlio 30enne Emiliano L., e ai due ex dipendenti Francesco C., 45enne di Tivoli e Marco F., 47enne di San Gregorio da Sassola.