Il decreto delle feste natalizie: cosa ci attende?

L’Italia sta diventando totalmente “zona gialla”, ma arrivano i nuovi divieti del Governo, per non permettere la diffusione del virus.

Bonafede: “Dobbiamo valutare il rischio sanitario e dunque è necessario avere un quadro della situazione degli esperti.”

La stretta che il governo potrebbe decidere oggi riguarderebbe la chiusura di negozi, bar e ristoranti nei giorni festivi e prefestivi che si stanno avvicinando. Il motivo dietro a queste misure sembrerebbe essere la presenza di folle ammassate per le strade e file per entrare nei negozi.

Ecco perché è stato convocato il vertice d’urgenza dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

L’Italia si suddividerà tra zone in cui vigeranno le regole della “zona Rossa”, mentre per i piccoli comuni sarà eliminato il divieto di spostamento a Natale, il 26 dicembre e a Capodanno. Attenzione però, lo spostamento riguarda solamente i Comuni che hanno meno di 5000 abitanti e se la località che si intende raggiungere disti al massimo 30km da quella di partenza.

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Ciò che verrà decretato oggi riguarda la decisione di far scattare il provvedimento dal 19/20 dicembre o se farlo scattare a ridosso del Natale. La decisione è dettata dalla possibile terza ondata di cui si parla in questo periodo, motivo per il quale bisogna essere preparati e pronti a fronteggiarla al fine di non mandare in affanno le strutture sanitarie.

Ecco dunque i tre scenari che si prospettano:

Scenario 1: zona arancione nazionale dal 24 dicembre al 1 gennaio. Prevista quindi la chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo e lo stop all’uscita dal proprio comune.

Scenario 2: zona rossa nazionale nei giorni prefestivi e festivi, quindi dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e dal 5 al 6 gennaio. Chiudono quindi anche i negozi, oltre a tutte le attività non essenziali. Stop alle uscite di casa se non per i motivi previsti dal Dpcm, cioè salute, lavoro e necessità comprovata.

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Scenario 3: zona arancione nazionale dal 24 dicembre al 6 gennaio, con il rafforzamento del coprifuoco che partirebbe dalle 20, se non addirittura dalle 18.

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