Brevetti sì brevetti no
Sono giorni di riflessione sul’ipotesi di eliminare, anche solo momentaneamente, i brevetti sui vaccini anticovid. Una proposta che di certo favorirebbe i paesi più poveri in questa guerra mondiale alla pandemia.
Stiamo assistendo a quanto accade, ad esempio, in India in bilico tra arretratezza economica ed enormi capacità produttive.
La nazione è una superpotenza farmaceutica, fra i leader mondiali nella produzione dei vaccini ed in grado di esportarli nel mondo. Da mesi molte aziende indiane stanno lavorando preparati su licenze americane.
C’è da domandarsi allora perché in questo momento soltanto il 2% della popolazione sia stata vaccinata, perché continuiamo a guardare sconcertati immagini di corpi abbandonati in strada, di migliaia di pire che bruciano morti per covid, di gente disperata che si copre la bocca con miseri fazzoletti, di richieste di aiuto.
Cosa ha a che fare tutto questo con i brevetti sui vaccini? Niente difronte alla gestione (corrotta) del potere nel Paese, ai deliri negazionisti del premier Modi e alla necessità di dipendere dagli Stati Uniti nonostante le enormi riserve di vaccini già prodotti.