Cite

Prima riunione del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite)

Presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi, oggi c’è un’altra svolta per tingere di green l’Italia: al via la prima riunione, a Palazzo Chigi, del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite)

A Palazzo Chigi, oggi si è svolta la prima riunione del Comitato interministeriale per la transazione ecologica, il Cite, presieduta da Mario Draghi, alla presenza dei ministri Cingolani, Franco, Giorgetti, Giovannini, Orlando, coinvolgendo, come giusto che sia i settori ambientali, della finanza, dello sviluppo economico, dei trasporti e delle infrastrutture, del lavoro.

Il Cite è nato assieme al Mite, il ministero della Transizione Ecologica: suo compito è quello di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Ufficialmente, il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal ministro della Transizione ecologica, ed è composto dal ministro per il Sud e la coesione territoriale, dai ministri della Transizione ecologica, dell`Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, della Cultura e delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Dunque, quasi tutti i responsabili dei dicasteri, non solo quelli che hanno partecipato alla riunione di oggi.

Nei giorni passati, alla presentazione dell’attività del Gse (Gestore servii energetici), il ministro della transizione ecologica, nel parlare del Cite, ha sottolineato un certo ritardo per il suo avvio. Ma una ragione c’è visto che il Cite rientra nel grande piano strategico che modificherà la struttura del dicastero da lui presieduto e che vedrà la luce entro il 30 giugno e che in un certo qual modo è legato al decreto semplificazione in approvazione in queste ore. Pronti insomma per lavorare utilizzando il 13% dei fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr, che dovrebbero arrivare proprio entro giugno. Si parla di spendere 16 miliardi l’anno, non più il budget limitato a 1,5 miliardi fino a pochi mesi fa cassa dell’ex ministero dell’Ambiente.

Il Cite uno dei tasselli verso la transizione ecologica

Nascerà al Mite la direzione Project Management per avere una centrale unica di azione che si interfaccerà con l’unità di governance del Pnrr. Se ne occuperà un gruppo di dieci persone, mentre le stazioni appaltanti delle opere del Recovery saranno le cinque società che dipendono dal ministero, tra le quali Enea, Ispra e Gse. Il Cite è insomma una pedina indispensabile nel mosaico della transizione ecologica che vede proprio nel Pnrr, ha sottolineato Cingolani (nella foto), “l’acceleratore che ci fa decollare nella giusta traiettoria”, ma ha ribadito che quando i soldi saranno finiti, dovremmo già essere in grado di marciare ecologicamente con le nostre gambe, a partire dalle misure per arrivare al taglio delle emissioni e della decarbonizzazione, il cui obiettivo è –55% di emissioni al 2020 rispetto al 1990 e zero emissioni nette al 2050.

 

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