Barriere blu per salvare i fiumi dalla plastica

Un'invenzione italiana da esportare nel mondo

Riutilizzo dei rifiuti ed economia circolare

Si chiamano “Blue barriers” e il loro scopo è fermare la plastica che scorre nei fiumi prima che arrivi ad inquinare il mare. E sembra davvero che ci riescano.

Per chi fosse curioso del loro funzionamento, basta affacciarsi in questi giorni sul Tevere o scendere lungo le sponde del fiume. I galleggianti, ancorati sotto la superficie con cavi d’acciaio, intercettano i rifiuti che poi vengono raccolti. Le barriere blu sono adatte a tutti i fiumi, resistono a tutte le condizioni ambientali e non hanno impatto sulla navigazione.

Ma Roma è solo una tappa del progetto perché il sogno dei due giovani ingegneri italiani che hanno ideato le barriere galleggianti nel 2014, è quello di esportare l’invenzione in tutto il mondo. Una buona pratica, quella della raccolta delle plastiche nei fiumi, che può supportare i Paesi più inquinati anche attraverso la spinta al riutilizzo dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare.

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