Digitale nel commercio e nel turismo: la tecnologia spaventa

La tecnologia digitale spaventa e allontana chi non la conosce, ma nel turismo e nel commercio è considerata un’opportunità: lo dice una ricerca del Digital Transformation Institute – Fondazione di Ricerca per la Sostenibilità Digitale

La tecnologia fa paura o è utile? Per più dell’80% degli italiani il digitale nel commercio e nel turismo può ostacolare le piccole attività, ma allo stesso tempo rappresenta un’opportunità per quelle che sapranno adeguarsi. Sono i dati della ricerca “Italiani e Sostenibilità Digitale: cosa ne sanno, cosa ne pensano”, realizzata dal Digital Transformation Institute – Fondazione di Ricerca per la Sostenibilità Digitale.

Per gli esperti della Fondazione, la paura allontana dalle tecnologie: anche quando fanno bene. I punti di partenza non sono certo confortanti: il 65% degli italiani ritiene che la tecnologia sia fonte di ineguaglianze, ingiustizia sociale e perdita di posti di lavoro. Questo fattore, unito all’endemica scarsa cultura digitale esistente nel nostro Paese, è determinante per definire le modalità con le quali gli italiani usano le tecnologie. Limitata competenza e diffidenza verso il digitale costituiscono, infatti, ostacoli particolarmente difficili da superare. D’altro canto, la frequenza d’uso delle tecnologie digitali aumenta insieme alla  competenza degli utenti: sono il 37% gli utenti regolari di strumenti digitali per il settori del commercio e del turismo con un livello di competenza digitale alta e il 15% per quelli con competenza più bassa.

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Tecnologia come minaccia

Tuttavia, è pari solo al 20% la cifra di italiani che vive la tecnologia come una minaccia ad utilizzare servizi digitali per il commercio ed il turismo, contro un 35% di essi che li vive come grande potenzialità e ne fa un utilizzo regolare. Sono dati che, soprattutto nel periodo particolare che stiamo vivendo, con gli strumenti digitali diventati centrali per moltissime attività quotidiane, si traducono in fattore di sostanziale esclusione sociale. Ha detto Stefano Epifani, Presidente della Fondazione Digital Transformation Institute: “C’è poi da considerare che, parlando appunto di sostenibilità, l’attenzione verso questo tema, al di là delle posizioni puramente ideologiche, è comunque bassissima: basti pensare ai servizi on-line nati in questi anni per supportare il commercio e il turismo sostenibili: tra quelli che ne conoscono l’esistenza, il 77% degli utenti con alta competenza digitale e ben il 91% di quelli con bassa competenza digitale non usa o li usa raramente. Insomma: la strada da fare verso un uso consapevole dei servizi e degli strumenti che ci offre la rete a supporto della sostenibilità è ancora lunga ed impervia”.

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