Il fuoco ha devastato il Monte Catillo

La Città metropolitana valuterà eventuali interventi volti a favorire la ripresa spontanea della vegetazione

Gli incendi che hanno caratterizzato il nord est hanno sicuramente inferto gravi danni a tutto il territorio e quello che ha colpito la Riserva Naturale di Monte Catillo ha danneggiato questa preziosa area:” protetta- hanno affermato in una nota congiunta Paolo Ferrara Consigliere delegato alla Polizia Locale, Marco Tellaroli Consigliere delegato alla Protezione Civile e Tutela del Territorio e Carlo Caldironi Consigliere delegato alla Mobilità e Viabilità, Pianificazione Strategica e Urbanistica, Lavori Pubblici- del territorio tiburtino caratterizzata da un’eccezionale biodiversità in particolare botanica. La Città metropolitana di Roma Capitale è stata direttamente colpita in qualità di ente gestore che da ormai quasi 25 anni investe risorse economiche, umane, competenze tecniche e naturalistiche per valorizzare e tutelare un territorio che sempre di più ha acquistato nel tempo valenza ambientale e anche apprezzamento da parte dei fruitori.

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Comprensibilmente la cittadinanza di Tivoli, vedendo bruciare la propria montagna, ha manifestato sgomento e sconforto per i quali si esprime massima condivisione e solidarietà. Si evidenzia non di meno che con il passare dei giorni si stanno sviluppando iniziative per risanare il danno ambientale provocato. Nelle prossime settimane si effettueranno stime sull’entità delle superfici bruciate ma anche e soprattutto sulla tipologia di vegetazione coinvolta da questo incendio. Diversamente il patrimonio boschivo della Riserva è stato intaccato in percentuale estremamente ridotta, coinvolgendo in particolare esemplari di querce da sughero notoriamente resistenti al fuoco e che pertanto hanno conservato la loro vitalità. La Città metropolitana valuterà eventuali interventi volti a favorire la ripresa spontanea della vegetazione ispirandosi, come già in passato, a precisi riscontri scientifici, frutto anche della collaborazione con enti di ricerca come il Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università Sapienza di Roma con il quale è in atto un accordo di collaborazione.

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