I liberal democratici come la navicella di Star Trek

Presenti in diverse formazioni vagheggiano nello spazio politico in una missione per cui non sono riconosciuti da nessuno

A trent’anni esatti dalla morte dello sceneggiatore di Star Treck, Gene Roddenberry, torna in auge un’altra ‘Odissea dello strazio.

È La coesione dei centristi, liberali e democratici. Star Trek e la liberal democrazia nostrana appaiono come lontani mille miglia ma sono accomunati dalla stessa condanna di cercare un’unità coerente in uno spazio occupato da altri. I centristi liberal democratici occupano i notiziari attraverso le esternazioni di Clemente Mastella, sindaco di Benevento uscito appena vincente dalle consultazioni elettorali, Maria Stella Gelmini che lamenta il caos nella sua sfera forzista e invoca un soggetto politico rinnovato. Mara Carfagna lo predica da anni. A sostenerle ieri si è aggiunto il ministro Brunetta, ma con altri satelliti a Forza Italia il concetto è ripetutamente predicato. Plaudono a distanza quelli di Italia Viva ma anche Marcucci del Pd. E visto che non si può fare a meno che si faccia questa nuovo soggetto politico non si farà.

Il perché lo spiega una frase che costituisce l’architrave dei navigatori dello spazio di Star Trek. Il capitano Kirk per rispondere sul motivo per cui sia stato messo a repentaglio tutto un reparto per salvare una sola persona risponde sorprendentemente: “Conta più il bene di uno che il bene di molti”. L’equipaggio è fatto di persone diverse tra loro, sono uniti però nella missione di portare ordine e libertà nell’universo una volta superate le secche del comunismo come paura diffusa.

E non è solo l’esaltazione dell’individualismo. Si tratta invece di un rapporto di identità da soggetto che agisce sia come singolo che come collettività. E non può sussistere il mito per cui è il singolo che deve avvicinarsi e se necessario sacrificarsi per la collettività. I due ambiti sono pari. Non esisterebbe collettività senza individualità distinte.

L’idea di collettività come pensiero condiviso non esiste ancora nel panorama politico italiano né si giustifica da vuoti che ancora non si sono venuti a creare nel nostro scenario. Esistono partiti e collocazioni definite. Della liberal democrazia sussiste però un’idea chiara e distinta che però non si traduce in collettività, in gruppo di persone decise e coese. Essendo l’idea chiara e distinta ancora non recepita come soggetto al quale fare riferimento, i soggetti sono obbligati per condizione a vagare nel vuoto anelando qualcosa di diverso senza trovarlo mai, proprio come quelle navicelle spaziali in certi film di fantascienza che hanno perso la loro missione ma comunque cercano ancora di perseguirla.

Machiavelli ci insegna che il soggetto nel senso della persona che carne e ossa scende in campo non si improvvisa. Deve esserci in natura. Deve caricarsi il suo destino alle spalle ed eleggere il suo popolo recependo il senso di una missione nella Storia.

Fin quando questo non avverrà i liberal democratici italiani rischiano di essere come la navicella di Star Trek che continua a volare per affermare il senso della loro missione, anche se in verità nessuno gliel’ha assegnata.

Sentirsi parte di una missione invece è possibile se quel destino trova un soggetto pronto a rappresentarlo.

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