Separazione e divorzio in atto unico. Tramite un emendamento inserito nell’ultima legge di bilancio, il governo ha deciso di anticipare l’attuazione delle nuove norme inerenti la separazione e il divorzio previste dalla riforma Cartabia (ministro della giustizia del precedente esecutivo).
Cosa cambia
Le nuove regole saranno valide a partire dal 28 febbraio. La novità più rilevante consiste nella possibilità di presentare domanda di divorzio già durante la procedura di separazione, al fine di snellire i tempi processuali della giustizia civile e di abbattere i ricorsi (passando dall’attuale anno e mezzo a circa otto mesi). La velocizzazione della procedura implicherà però un aumento dei documenti da presentare, in particolar modo quelli di tipo patrimoniale.
Sparisce l’udienza presidenziale. In secondo luogo, per effetto della nuova regolamentazione, la procedura di separazione e divorzio non comincerà più con una semplice istanza davanti al Presidente del tribunale e al giudice istruttore, ma direttamente con il ricorso davanti al Collegio o al giudice delegato. L’udienza presidenziale, quindi, confluirà in quella conclusiva. Il giudice procederà comunque ad un invito alla mediazione, tanto che per il divorzio servirà attendere il passaggio in giudicato della sentenza parziale di separazione.
Il “piano genitoriale”. Infine un’ultima novità riguarda la presentazione di un piano genitoriale da parte dei due coniugi in procinto di separarsi. I documenti, da inserire negli atti introduttivi, dovranno essere un resoconto delle attività scolastiche ed extrascolastiche che servirà al giudice per decidere su affidamento, collocamento e diritto di visita. Qualora uno dei due genitori dovesse accettare ma non rispettare il piano, il giudice avrà facoltà di comminare una sanzione che va dall’ammonizione al pagamento di 5000 euro.
L’entrata in vigore delle nuove norme sul tema è scaglionata in più fasi: a giugno toccherà a quelle sulla mediazione assistita, mentre quelle relative ai minori e ad una nuova sezione del Tribunale della Famiglia saranno esecutive nel 2025.
(di Federico Laudizi)