Sposatella e lepericchio: una dolce tradizione di Capena nell’elenco delle eccellenze alimentari

I due dolci capenati, realizzati per celebrare San Marco Evangelista, sono stati inseriti nella lista PAT

Tra i nove prodotti enogastronomici laziali entrati a far parte dei Prodotti Alimentari Tradizionali,
come stabilito dal Ministero dell’agricoltura, sono presenti anche due leccornie della tradizione
capenate: la sposatella e il lepericchio. I due dolci si realizzano con un impasto a base di farina di
grano Solina (particolare specie autoctona abruzzese), zucchero, vino e olio EVO in occasione del 25 aprile, giorno in cui il calendario liturgico cristiano celebra San Marco Evangelista. La sposatella
raffigura una giovane fanciulla con un vestito lungo, le mani sui fianchi e un ventre florido. Il
lepericchio raffigura invece un cesto di vimini: il manico nella parte superiore, l’acronimo SME (San
Marco Evangelista) in quella inferiore e un uovo, vero, che nella parte centrale ne rappresenta il
contenuto con una chiara simbologia di fertilità. L’auspicio della fertilità (che archetipicamente
abbraccia sia quella delle Madre Terra che quella delle donne) è il probabile retaggio di usanze
pagane su cui è venuta ad innestarsi quella cristiana, che ai riti propiziatori celebrati per l’avvio della bella stagione ha affiancato la venerazione del santo evangelista Marco. La tradizione vuole che dopo la messa, coincidendo il 25 aprile con il periodo in cui si riceve per la prima volta il sacramento eucaristico, i bambini sfilino nella processione dedicata a San Marco con i dolci in mano: le femminucce con una sposatella e i maschietti con un lepericchio.
Di Federico Laudizi

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