Si chiama forame ovale pervio, ma è più comunemente noto come PFO, è un passaggio congenito aperto tra l’atrio destro e l’atrio sinistro del cuore.
La signora Patrizia, 62enne di Tivoli, ne era affetta fin dalla nascita e con l’approssimarsi dei 50 anni ha cominciato ad accusare fibrillazioni, scompensi e aritmie che le hanno complicato il tenore di vita.
E’ andata avanti così fino a martedì 11 febbraio, quando la donna si è sottoposta ad un intervento chirurgico presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli.
Intervento perfettamente riuscito con l’applicazione di un particolare device, meglio conosciuto come “ombrellino”, applicato attraverso delle sonde inserite nel cuore tramite una puntura della vena femorale a livello dell’inguine, in anestesia totale.
Per questo Patrizia ha deciso di contattare la redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv per complimentarsi pubblicamente con l’equipe diretta dal dottor Carmine Musto, la stessa equipe che ha salvato la vita a P.L., il paziente di 63 anni colpito da infarto miocardico acuto e operato con l’utilizzo di un nuovo sistema di tromboaspirazione coronarico (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
“Nel 2011 i medici di Tivoli hanno scoperto che fin dalla nascita il foro al cuore non si era mai chiuso – spiega la signora Patrizia dall’ospedale, da dove verrà dimessa oggi pomeriggio – Col tempo si era ingrandito e buttava troppo sangue, per cui i medici hanno deciso che era giunto il momento di intervenire con questo dispositivo.
Mi fa piacere complimentarmi pubblicamente coi sanitari, è giusto che se ne parli bene quando meritano anche perché si tratta di un intervento complesso che non si fa tutti i giorni.
Da tanti anni sono in cura in questo reparto, mi sono affidata ai medici perché ho fiducia in loro e anche perché sono tutti bravi i cardiologi di Tivoli.
Lascio questa testimonianza per complimentarmi coi cardiologi del reparto che sta migliorando tantissimo: è giusto che le persone valutino anche le esperienze positive e non soltanto quelle negative”.