GUIDONIA – Impianto di biometano, annullato il permesso ottenuto col silenzio-assenso

Atti illegittimi e violazioni di legge: chi costruisce non è un'azienda agricola. Il Comune blocca il progetto

Quando fu presentato il progetto in Comune non c’è stato nessun impiegato che abbia letto le carte.

Ma a quanto pare, anche negli uffici della Regione, non è stata prestata molta attenzione ai documenti.

E se il caso non fosse stato portato alla ribalta dal quotidiano on line Tiburno.Tv, la Città dell’Aria si sarebbe ritrovata con un impianto per la produzione di Biometano da fonti rinnovabili nelle campagne tra Guidonia Centro e Montecelio.

 
 

Ora l’amministrazione comunale ha annullato in autotutela il titolo autorizzatorio formatosi per silenzio assenso ottenuto il 31 ottobre 2024 dalla “Montecelio Renewables S.r.l.”, società amministrata dall’imprenditore Alessio Di Credico con sede a Milano, specializzata in attività di consulenza in materia di gestione delle risorse energetiche, energie rinnovabili e efficienza energetica (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

L’impianto per la produzione di biometano è progettato in via Colle Spinello

Il dirigente comunale allo Sviluppo economico Pierluigi Floridi ha infatti azzerato il permesso ottenuto dopo aver presentato il 4 giugno 2024 l’istanza di Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) per impianti alimentati da fonti rinnovabili presso lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) del Comune di Guidonia Montecelio.

A quell’istanza la “Montecelio Renewables S.r.l.” non ricevette risposta e a seguito del “silenzio-assenso” ottenne il via libera della Regione Lazio attraverso la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) con tanto di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale numero 88 Ordinario del 31 ottobre 2024 ai sensi dell’articolo 6, comma 7 bis del decreto legislativo 28/2011  (CLICCA E LEGGI L’AVVISO SUL BUR).

A meno di ricorso al Tar del Lazio, l’impianto di biometano nelle campagne tra Guidonia e Montecelio non si farà. I motivi sono contenuti nel documento di annullamento in autotutela del “silenzio assenso” in cui il dirigente allo Sviluppo economico Pierluigi Floridi elenca tutte le criticità, alcune delle quali caratterizzate da illegittimità e violazioni di legge.

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Su tutte, il tipo di impianto che la “Montecelio Renewables S.r.l.” ha in progetto di realizzare.

Secondo la relazione tecnica dell’ingegner Luigi Norcia, l’impianto era previsto in un’area a destinazione agricola di 6,2 ettari – 62 mila metri quadrati – in via Colle Spinello, nelle campagne di Montecelio, e avrebbe trattato sottoprodotti agricoli e di origine animale per produrre 1180 Sm3/h di biogas necessari a erogare, tramite il processo di up-grading, 580 Nmc/h di biometano per circa 8500 ore all’anno per complessivi 4.250.000 Smc/anno circa.

Stando sempre al progetto, la produzione di biogas oraria sarebbe stata di circa 1140-1170 Nmc/h e la produzione oraria complessiva di metano pari a 580 Nmc/h, di cui 5000 Smc/h destinate alla produzione di metano e 80 Smc/h destinati all’autoconsumo.

Caratteristiche tecniche che, secondo il dirigente Pierluigi Floridi, non sono compatibili con l’applicazione della Procedura Abilitativa Semplificata (PAS). Anche perché 580 Nmc/h corrispondono a circa 612 Smc/h di biometano.

Dal provvedimento di annullamento in autotutela, emergono anche ulteriori anomalie.

L’impianto era progettato in un’area a destinazione agricola di 62 mila metri quadrati che – secondo una visura catastale effettuata da Tiburno.Tv il 6 novembre 2024 – risultavano intestati alle sorelle Elena e Anna M., 65 e 63 anni, originarie di Mentana.

Il dirigente Floridi evidenzia che quello che la società “Montecelio Renewables S.r.l.” definisce “contratto d’acquisto del terreno” era in realtà un contratto di promessa d’acquisto stipulato il 22 febbraio 2024 tra le sorelle Elena e Anna M. e l’ingegner Luigi Norgia, in qualità di amministratore della “Ecolife Biogas” di Roma.

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Società, quest’ultima, che nulla ha a che fare con la “Montecelio Renewables S.r.l.”, tra l’altro costituita il 13 marzo 2024, quindi successivamente alla promessa di acquisto dei terreni. Il dirigente Floridi sottolinea inoltre che Alessio di Credico, l’amministratore della “Montecelio Renewables S.r.l.”, nella richiesta di procedura semplificata ha invece dichiarato di avere la piena disponibilità dell’area per l’impianto.

Un tipo di impianto, quello per la produzione di Biometano da fonti rinnovabili, consentito esclusivamente agli imprenditori agricoli. Ma da un’indagine presso la Camera di Commercio, il dirigente Pierluigi Floridi ha accertato che né la “Ecolife Biogas” dell’ingegner Luigi Norgia, tantomeno la “Montecelio Renewables S.r.l.” di Alessio Di Credico risultano essere in possesso delle caratteristiche di azienda agricola per costruire un tipo di impianto simile.

A ostacolare il progetto c’è anche la relazione del Comandante della Polizia Locale Paolo Rossi che sottolinea deficienze attinenti alla sicurezza nel transito stradale che vanno oltre la semplice necessità di effettuare interventi di manutenzione ordinaria di via Colle Spinello, come la sistemazione del manto.

Negativo anche il parere del dirigente all’Urbanistica Paolo Caracciolo sia sulla strada, larga non più di 3 metri e a doppio senso di marcia, sia sul cosiddetto contratto preliminare di compravendita del terreno con la “Ecolife Biogas” e sulla scrittura privata stipulata successivamente con un altro soggetto che ne concederebbe il diritto di uso alla “Montecelio Renewables S.r.l.”.

Atti che confliggono tra di loro, nessuno dei quali rappresenta un titolo giuridico valido ad ottenere il permesso per silenzio assenso alla costruzione dell’impianto di Biometano.

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