Martedì 25 febbraio alle ore 11 presso l’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore via Roma 298 di Guidonia il Procuratore della Repubblica di Tivoli, Francesco Menditto, incontrerà i ragazzi per la terza edizione del Progetto “La giustizia adotta la scuola”, promosso dalla Fondazione Vittorio Occorsio.
La Fondazione nasce nel ricordo di Vittorio Occorsio, magistrato della Repubblica Italiana, medaglia d’oro al valor civile, vittima di un attentato terroristico di matrice neo-fascista avvenuto a Roma il 10 luglio 1976.
Il progetto, che vede coinvolte centinaia di scuole superiori in tutta Italia, intende diffondere la cultura della legalità e l’importanza dei valori di onestà, coraggio, giustizia e sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza del rispetto dei diritti individuali e collettivi sanciti dalla nostra Costituzione, tramite lo studio – troppo spesso colpevolmente trascurato dai programmi scolastici – degli anni più difficili della storia recente del nostro Paese.
Il Procuratore della Repubblica, Francesco Menditto, da anni è fortemente impegnato soprattutto sul fronte della violenza contro le donne, tanto da avere emanato specifiche Linee guida operative della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, in tema di protocolli investigativi e buone prassi per la Polizia Giudiziaria al riguardo dei reati di violenza di genere ma è anche un magistrato che ben conosce il clima degli anni di piombo per averli vissuti in prima persona come giovane studente universitario.
Nell’incontro di Guidonia dialogherà con la Dirigente scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore, Silvia Del Monte, e con la professoressa Antonella Grippo, saggista che per prima, insieme al giornalista Giovanni Fasanella, ha dato voce alle vittime del terrorismo nel libro I silenzi degli innocenti, edito da Rizzoli.
Scandaglieranno, insieme ai ragazzi, alcuni dei “misteri” della storia d’Italia degli anni tra la strage di Piazza Fontana e la bomba alla stazione di Bologna, passando per l’omicidio di Vittorio Occorsio e quello di Aldo Moro.
Oltre quattrocento morti e milleduecento feriti in otto stragi e quasi quindicimila atti di violenza che hanno segnato irrimediabilmente la nostra democrazia.