GUIDONIA – La Corte dei Conti ammonisce il Comune: “Riscuote troppo poco”

L’Ente deve pagare le rate del mutuo acceso per ripianare i debiti e non fallire 

E’ una criticità ultradecennale che ha contribuito a mandare in default le casse pubbliche.

Una criticità persistente che non può permettersi un Comune che ha acceso un mutuo della durata di 10 anni per pagare tutti i debiti fuori bilancio contratti dalle amministrazioni del passato.

Per questo la Corte dei Conti ha deferito il Comune di Guidonia Montecelio per il mancato raggiungimento dell’obiettivo 2023 di ripiano del disavanzo.

 
 

E’ quanto emerge dalla Deliberazione numero 46/2025/PRSP – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA – approvata giovedì 27 marzo e depositata il 10 aprile.

Il provvedimento è stato emesso a seguito dei controlli effettuati dalla magistratura contabile sugli obiettivi intermedi 2022 e 2023 raggiunti dal Comune di Guidonia Montecelio, il quale a marzo 2017 ha adottato un piano di riequilibrio finanziario pluriennale (PRFP) della durata di 10 anni (2016 – 2025) incassando dal Fondo di Rotazione 26 milioni 500 mila euro da restituire in dieci quote annuali di pari importo a partire dall’anno successivo a quello di erogazione.

LEGGI ANCHE  Serie D, il Guidonia a Pozzuoli: tre punti per blindare il sogno promozione

Con quei soldi il Comune ha pagato tutti i debiti fuori bilancio per il complessivo importo di 20 milioni 597.314,94, impegnandosi a restituire la somma al Fondo in 10 anni con quote fisse di importo 2.650.050 euro l’anno.

Dai controlli l’organo contabile ha riscontrato il mancato raggiungimento dell’obiettivo 2023 di ripiano del disavanzo.

Secondo la Corte dei Conti, il risultato di amministrazione 2023, iscritto nei documenti di bilancio in 26.892.906,64 euro, deve essere rettificato in 43 milioni 884.970,40.

Diciassette milioni di differenza.

Pur riconoscendo le iniziative poste in essere dal Comune per rafforzare la capacità di riscossione, la Corte dei Conti le considera “del tutto insoddisfacenti a risanare il bilancio comunale che, è opportuno evidenziare, ha fatto ricorso alla procedura di riequilibrio proprio a causa della cattiva capacità di riscossione delle entrate proprie ed al dichiarato fine di rafforzarla, questa essendo la principale misura di risanamento”.

Di qui, l’invito al Comune a fare tutto quanto possibile per incrementare in modo significativo sia la riscossione in conto competenza che quella in conto residui.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.