L’esposto presentato l’anno scorso non è stato sufficiente perché la situazione sarebbe sempre la stessa. Musica ad altissimo volume e schiamazzi notturni.
Almeno così vengono descritte le notti della movida nel Centro storico di Tivoli.
Ora i residenti tra piazza Santa Croce, via Due Giugno, via del Trevio, Vicolo Todini e delle altre strade limitrofe del “divertimentificio” tiburtino lanciano un appello al sindaco Marco Innocenzi attraverso il quotidiano on line Tiburno.Tv chiedendo di prendere in considerazione l’esposto protocollato 12 mesi fa.
Il documento, inviato anche alla Procura di Tivoli, al Prefetto, a Polizia Locale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, oltre che ai vigili del fuoco e alla Asl, è un ritratto impietoso di una situazione invivibile da tempo.
“A partire dalle 18 di ogni giorno fino oltre la mezzanotte e nel fine settimana sino alle 2,30 del mattino le strade della movida sono invase da centinaia di avventori e tra questi anche molti minorenni che creano disturbo alla quiete pubblica.
Consumano bevande, soprattutto alcoliche, occupando suolo pubblico e privato, producendo schiamazzi, urla e rumori di ogni genere che, per la loro durata, intensità, modalità e per le circostanze di tempo e luogo, impediscono letteralmente ogni attività domestica e rendono inoltre impossibile il sonno e il riposo”.
Nell’esposto i residenti del Centro storico di Tivoli lamentano una “oggettiva e grave omissione da parte degli enti preposti al rispetto delle norme del vivere civile, di un più efficace controllo e repressione delle violazioni in materia di disturbo alla pubblica quiete pur in presenza degli innumerevoli solleciti”.
“I fastidi e i rumori – si legge nell’esposto – sono tali da non consentire più ai denuncianti ad ai propri familiari di attendere alle normali occupazioni al riposo ed alla tranquillità”.
Oltre alla musica ad alto volume, agli schiamazzi e ai rumori procurati dai clienti, nell’esposto gli abitanti del Centro puntano il dito anche sull’occupazione del suolo pubblico da parte di bar e ristoranti ad dehors.
“Ha oramai compromesso il rispetto della pedonalizzazione da parte dei cittadini e soprattutto delle persone con disabilità – scrivono ancora i residenti – L’attuale stato delle cose limita la viabilità della strada pubblica ostacolando l’accesso dei mezzi di soccorso.
Chiediamo ancora una volta di accertare quanto diciamo e di contrastare ogni fatto antigiuridico si dovesse rilevare”.