In riferimento all’articolo GUIDONIA - Tra le villette spunta un’antenna di 34 metri: quartiere in rivolta, dal Partito Democratico di Guidonia Montecelio riceviamo e pubblichiamo:
L’antenna di telefonia installata all’incrocio tra Via Eutropio e Via Caio Plinio Secondo a Guidonia
“Il silenzio-assenso del comune colpisce ancora, spunta un’antenna tra le case di Marco Simone”
Ci risiamo: l’ennesima negligenza dell’amministrazione comunale rischia di colpire i cittadini di Guidonia Montecelio.
Stavolta a farne le spese è il quartiere di Marco Simone, dove su un terreno situato in Via Caio Plinio Secondo, all’incrocio con Via Eutropio, è in fase di installazione un impianto di telecomunicazioni alto circa 30 metri, a ridosso delle case e a poca distanza dalla scuola dell’infanzia.
Anche stavolta, neanche a dirlo, l’autorizzazione comunale all’opera è arrivata a causa di una mancata risposta degli uffici entro i termini previsti, replicando l’ormai noto caso dell’impianto di Biometano a Montecelio.
L’amministrazione Lombardo, forse troppo presa nell’organizzazione delle feste estive e nella ricerca di un equilibrio politico ormai traballante, ha forse deciso di passare alla storia per la facilità con cui dimentica dossier importanti per la Città chiusi nei cassetti.
Ad aggravare la situazione ci sarebbe anche un parere, rimasto inascoltato, dell’Area IV che si esprimeva negativamente sull’installazione del ripetitore telefonico a Marco Simone, in quanto l’area individuata non ricadrebbe in quelle previste dal Piano comunale delle Antenne.
Il sindaco Lombardo si svegli, o faccia svegliare chi di dovere.
Non è possibile che l’amministrazione debba ricorrere continuamente all’annullamento in autotutela delle autorizzazioni, come avvenuto appunto per l’impianto di Biometano, soltanto perché non è in grado di gestire il flusso di richieste ricevute. In pochi mesi due gravi casi di negligenza amministrativa.
Il tutto mentre centinaia di cittadini di Marco Simone ora rischiano di veder sorgere una mega antenna a pochi metri dalle case e da una scuola dell’infanzia.
Il primo cittadino prende immediatamente provvedimenti e esca da questo silenzio-assenzo imbarazzante”.