“A seguito dei sopralluoghi effettuati nei giorni successivi agli eventi calamitosi – è scritto nell’ordinanza – è emerso lo stato di totale o parziale abbandono in cui si trova il corso d’acqua denominato Fosso San Vittorino, il quale, nel territorio del Comune di Roma, in prossimità delle strade provinciali Polense e di San Vittorino in molteplici punti è completamente invaso da alberature, sterpaglie ed altri materiali tali da ostruire l’alveo del predetto sì da consentire l’esondazione dello stesso a valle nel territorio del Comune di Tivoli, così come in altri punti del corso d’acqua. Inoltre sono state accertate numerose ostruzioni dell’alveo del Fosso San Vittorino anche nel territorio comunale di Tivoli e precisamente nel tratto compreso tra lo svincolo autostradale Roma-L’Aquila-Teramo e la confluenza con l’asta idrica principale del fiume Aniene, compreso il dissesto strutturale di un ponte ad uso viabilità sovrastante il predetto fosso”.
“Sul Fosso San Vittorino – si legge ancora nell’ordinanza – da anni non vengono svolte opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, quali pulizia del fondo dai detriti depositati, sfalcio delle rive e taglio delle piante cresciute spontaneamente all’interno dell’alveo, come accertato dallo stato dei luoghi; cosi come non sono state effettuate e mantenute idonee opere idrauliche a difesa”.
L’ordinanza è stata emanata pertanto dopo aver ravvisato “la necessità e l’urgenza di provvedere alla pulizia al fine di mantenere pulite e sgombre da materiali di depositi di qualsiasi genere e da vegetazione erbacea la sezione dall’alveo interessata dal fenomeno, le ripe e le sponde dello stesso, nonché all’effettuazione delle opere idrauliche a difesa del suolo et deinde della pubblica incolumità della cittadinanza” ed è diretta “a tutti i proprietari, enti pubblici e privati, possessori, gestori, consorzi regolatori e utenti titolari dei diritti d’acqua del Fosso di San Vittorino (affluente del fiume Aniene) e tenuti alla manutenzione delle opere idriche e di difesa del suolo ed in particolare nei siti ove siano presenti ostruzioni, inalveamenti, riduzione della sezione d’alveo e od ostacoli di qualsiasi genere o consistenza essi siano di origine naturale ovvero antropica”.
L’ordinanza è stata notificata ieri sera ed inviata alle autorità competenti, i quali dovranno provvedere per le rispettive competenze entro 48 ore alla pulizia e ripristino degli argini e alveo del corso d’acqua. Il documento è stata inviato per conoscenza anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli.