Fiano Romano – Il Comune dichiara guerra ad Acea

Tra il Comune di Fiano Romano e Acea Ato 2 ormai è guerra aperta. L’amministrazione fianese ha approvato una delibera che mette nero su bianco tutti gli inadempimenti attribuiti alla società per azioni che gestisce il servizio idrico del bacino Ato 2.

Un atto di indirizzo con il quale l’amministrazione si prepara a chiedere i danni e ad accollare tutti i problemi che – secondo la giunta – sarebbero riconducibili alla cattiva gestione del servizio da parte di Acea Ato 2.
Dopo uno degli anni più difficili per i residenti di fiano, alcuni dei quali rimasti senza acqua e riscaldamenti per mesi, il sindaco Ottorino Ferilli si è fatto promotore di una delibera molto dura.
Approvato il 31 gennaio scorso, l’atto dà mandato al sindaco stesso “Di porre in essere ogni attività e azione  giuridico-amministrativa, tecnica ed economica, finalizzata alla definizione dei rapporti con Acea Ato spa, verificando le condizioni per una richiesta di risarcimento danni e l’attivazione delle procedure di cui all’articolo 30 della citata convenzione, stante i gravi inadempimenti, ai fini dell’eventuale risoluzione dei rapporti anche attraverso l’attivazione di una class action con i cittadini”.
E la lista di “inadempimenti” documentati dall’amministrazione e accollati ad Acea Ato 2 è lunghissima. Sono 26 punti, uno più problematico dell’altro, che iniziano con le prime segnalazioni di disservizi idrici nel 2007, a pochi mesi dalla stipula della convenzione con l’Acea Ato 2 avvenuta nel 2006. Gli ultimi 6 riguardano il periodo di gennaio 2013 e sono i tentativi risolvere il dramma dell’approvvigionamento idrico.
Non basta, perché l’amministrazione di Fiano Romano aggiunge alla mole di documenti anche accuse mirate alla gestione di Acea. Si parla di “Investimenti inesistenti e inadeguati” per una rete idrica “rimasta invariata dal 2006”. A questo si aggiungono le “Lungaggini burocratiche estenuanti per le pratiche relative agli allacci da parte dei cittadini; l’inesistenza di informazione e trasparenza nel rapporto con gli utenti; la lettura dei contatori discontinua e relativa bollettazione dei consumi non congrua e contraddittoria”.
Insomma non manca niente, secondo il Comune fianese, per attribuire una serie di inadempimenti tali da mettere definitivamente in crisi il rapporto tra la città del bacino Ato 2 e la spa che dovrebbe garantire il servizio e gli investimenti sulla rete.
Il Comune, nel testo della delibera, ricorda come solo la drammatica emergenza idrica ha portato a smuovere le acque per la realizzazione di un nuovo pozzo tramite un’ordinanza di diffida del 21 gennaio scorso, fissando come ultimatum i primi giorni di marzo. Stessa cosa accadde nel 2007, quando il Comune dovette minacciare Acea con provvedimenti coercitivi per avere un pozzo in località Gramiccia.
Una situazione diventata “insostenibile” e per la quale il Comune non ha avuto altra scelta di dare mandato al sindaco di “dichiarare guerra”.

(ec)

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