GUIDONIA - Nicolò Ciarrocchi, lo Psicologo è “Laureato eccellente

Il 26enne dell’Albuccione insignito del riconoscimento a “La Sapienza”

Per lui l’inizio delle scuole superiori è stato tutt’altro che esaltante e al primo anno fu costretto a ripetere la stessa classe. Il suo è stato un percorso in salita, dal voto più che sufficiente della Maturità al massimo dei voti all’università.

E’ la storia di Nicolò Ciarrocchi, 26enne di Albuccione Vecchio, quartiere alla periferia di Guidonia Montecelio.

Nicolò Ciarrocchi, 26enne dell’Albuccione di Guidonia, uno dei 400 Laureati eccellenti premiati a “La Sapienza”

Lunedì 27 marzo Nicolò è stato insignito del titolo di “Laureato eccellente” dell’Università “La Sapienza” di Roma nell’anno accademico 2020-2021 nell’ambito della decima edizione della Giornata del Laureato organizzata dalla Fondazione Roma Sapienza in collaborazione con l’Ateneo presso l’Aula magna del Palazzo del Rettorato (Leggi anche le storie di GIULIO PROIETTI di Villanova di Guidonia, di DILETTA RUGGERI di Mentana e di MARIKA MANNI di Castel Madama).

Laurea triennale in in Psicologia e Processi sociali conseguita nell’anno accademico 2018-2019 con 108/110, Laurea Magistrale da 110 e Lode in Psicologia Applicata ai contesti del lavoro, della salute e giuridico-forensi ottenuta nell’anno accademico 2020-2021, Nicolò è stato premiato durante la cerimonia alla presenza della rettrice Antonella Polimeni, del presidente della Fondazione Roma Sapienza Eugenio Gaudio e del governatore della Banca D’Italia Ignazio Visco.

Un meritato riconoscimento per il giovane psicologo dell’Albuccione, figlio di Oreste Ciarrocchi, Coordinatore nazionale della Cgil, e di Luisa Fubelli, aiuto cuoca, che ha frequentato le scuole elementari e medie a Villalba di Guidonia per poi diplomarsi al Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di viale Roma con votazione 65/100.

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Insomma, uno “studente diesel” a giudicare dal suo percorso, dalla continua ricerca della strada giusta e dai risultati raggiunti.

Sì, perché dopo la Laurea Magistrale Nicolò ha vinto anche una borsa di studio che gli permetterà fino al 2025 di svolgere a “La Sapienza” il Dottorato di ricerca e specializzarsi ad altissimi livelli presso la Facoltà di Psicologia.

Di sé Nicolò racconta di amare la scrittura e la lettura, di non frequentare discoteche, di fare jogging quando ha tempo e di dedicare il tempo libero alla ricerca in ambito psicologico.

Ho sempre avuto la passione per la psicologia sociale applicata nell’ambito della giustizia – confessa al quotidiano on line Tiburno.TvE’ di aiuto alle forze dell’ordine per migliorare performance ed è fondamentale per la prevenzione del comportamento criminale”.

Cosa rappresenta per te il titolo di “Laureato Eccellente”?

E’ sicuramente il frutto di sforzi, sudore e sangue di questi anni, ma soprattutto è la rivincita di un ragazzo che nei primi anni delle scuole superiori ha avuto difficoltà ad ingranare ed è stato bocciato al primo anno di Liceo.

Spero che il mio messaggio sia utile per chi ha avuto difficoltà a non mollare: ognuno ha il suo tempo, se la strada è giusta prima o poi si ingrana senza problemi”.

Come si diventa “Laureato Eccellente”?

La passione per la materia rappresenta il 50% del lavoro: se piace, lo studio pesa molto meno. Poi servono i sacrifici e la determinazione”.

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A chi dedichi il riconoscimento di “Laureato Eccellente”?

Lo dedico a chi mi ha sostenuto economicamente e mentalmente, i genitori e gli amici più stretti.

Lo dedico anche a chi decide di intraprendere il mio stesso corso di laurea perché può incontrare difficoltà nella società attuale, sia nel mondo della ricerca sia come professionista, ma se si arriva a certi livelli di formazione la strada è meno in salita”.

I tuoi cosa ti hanno detto?

I miei genitori, la mia fidanzata e i amici più stretti sono molto orgogliosi: questa è la ciliegina sulla torta, il riconoscimento che arriva dall’università e non soltanto dalla mia Facoltà”.

Al termine della scuola media cosa sognavi di diventare?

Ero indeciso tra il veterinario e il cuoco. Da una parte, mi piaceva provare a cucinare come mamma.

Dall’altra, da bambino stavo spesso insieme a mio nonno che abita in campagna e ha gli animali. Inoltre sono cresciuto coi documentari.

A metà degli studi liceali ho capito che avevo interesse ad entrare in contatto con le persone e a cercare di aiutarle il più possibile”.

Qual è il tuo futuro?

Il mio futuro lo vedo sia da ricercatore che da professore, senza voler trascurare quello da terapeuta.

Il mio obiettivo è insegnare, magari all’Università oppure alle scuole superiore, in un liceo Psicopedagogico.

La strada è ancora lunga”.

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