GUIDONIA – Carrefour cede il supermercato a Gros, quale futuro per i 15 lavoratori?

Il comunicato della Federazione del Partito della Rifondazione Comunista di Tivoli

Da Massimiliano Rossini, segretario della Federazione del Partito della Rifondazione Comunista di Tivoli, riceviamo e pubblichiamo:

Il supermercato Carrefour di Colle Fiorito di Guidonia; nel riquadro, Massimiliano Rossini di Rifondazione

“Rifondazione Comunista della federazione di Tivoli esprime la sua ferma opposizione e incredulità per l’ennesimo disinvestimento da parte di Carrefour sul nostro territorio.

È inaccettabile che mentre la multinazionale continua ad attuare significativi investimenti in territori di guerra, come l’apertura di supermercati all’interno delle colonie degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi, abbandoni il quartiere di Colle Fiorito di Guidonia.
La cessione del punto vendita Carrefour, uno dei negozi più importanti della nostra zona, al Gruppo Gros rappresenta non solo un impoverimento commerciale del territorio, ma genera gravi preoccupazioni per i 15 dipendenti attualmente impiegati nel supermercato.

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Questi lavoratori sono tutti tutelati da contratti sindacali e ci teniamo a sottolineare che non possiamo accettare l’idea che possano essere sacrificati sull’altare degli interessi economici.

È fondamentale garantire la riassunzione dei lavoratori da parte della nuova gestione. Non possiamo permetterci che operazioni commerciali sole al profitto prevalgano sulla dignità delle persone e sulle loro fonti di sostentamento.

Lavoratori e cittadini non sono semplici statistiche: sono parte integrante della comunità che meritano rispetto e protezione.

Chiediamo pertanto un’immediata presa di posizione da parte delle istituzioni locali per salvaguardare i diritti dei lavoratori coinvolti e perché si definiscano misure concrete per evitare ulteriori disinvestimenti sul nostro territorio.

Rifondazione Comunista continuerà a combattere a fianco delle classi lavoratrici e dei cittadini contro il disinteresse delle grandi multinazionali e per la creazione di un futuro più giusto e solidale”.

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