TIVOLI – Ospedale, la fedele dona il Sacro Cuore di Gesù in onore del frate

Trent’anni fa la statua fu un omaggio della comunità di Guidonia all’amato parroco Sebastiano Vinciguerra

Trent’anni fa quella statua era stata un omaggio della comunità all’amato parroco per il suo pensionamento. Ma alla morte del sacerdote, è rimasta abbandonata e impolverata per decenni.

Fino a quando una fedele ha deciso di recuperarla, restaurarla a proprie spese e donarla affinché il Sacro Cuore di Gesù sia di nuovo oggetto di culto.

La statua del Sacro Cuore di Gesù donata alla cappella dell’ospedale di Tivoli

Così ieri, venerdì 20 dicembre, nella cappella dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli è stata benedetta la statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.

LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL CAPPELLANO DELL’OSPEDALE

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal reverendo Padre Jean Junior Lette, il 48enne sacerdote originario della Repubblica Centrafricana, dal primo dicembre nuovo Cappellano del nosocomio tiburtino (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

La cerimonia di benedizione della statua presieduta dal Cappellano dell’ospedale Padre Jean Junior Lette

“La presenza del Sacro Cuore di Gesù – ha sottolineato nella sua predica, Don Jean – è un richiamo a tutti quanti noi, medici in particolare di aver un cuore di Cristo Gesù, cuore pieno di compassione.

Nello svolgimento della sua missione il medico si mette al posto di Dio, curando e sanando la vita”.

Alla celebrazione erano presenti anche la Direttrice Sanitaria dell’ospedale di Tivoli Paola Calvaresi e, in rappresentanza del Commissario straordinario della Asl Roma 5 Silvia Cavalli, il Direttore Amministrativo aziendale Filippo Coiro che ha ringraziato tutti i presenti augurando un Santo Natale e felice Anno Nuovo.

EDEA MESCHINI E IL RICORDO DI FRA SEBASTIANO VINCIGUERRA

Edea Meschini, la fedele che ha donato la statua all’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli

Alla benedizione della statua del Sacro Cuore di Gesù era presente anche la famiglia Meschini di Guidonia, a cominciare da Edea Meschini, la donna che ha deciso di donare l’immagine all’ospedale.

Alta un metro e 65, larga e profonda 65 centimetri, per un valore di 4 mila euro, l’immagine ha una storia lunga quasi trent’anni ed è legata alla figura di padre Sebastiano Vinciguerra, indimenticabile parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Guidonia Centro col quale Edea Meschini collaborò.

Fin dal 1969 il sacerdote si accorse che Guidonia stava crescendo, confidando nella Provvidenza, nel 1971 iniziò con tenacia i lavori per la costruzione della nuova chiesa che, con l’aiuto della comunità e di tanti benefattori, portò a termine nel giugno 1974 con la benedizione dell’allora Vescovo Monsignor Guglielmo Giaquinta.

I lavori poi continuarono e così la chiesa fu dotata della facciata e nel 1992 del campanile, che nel giorno dell’Immacolata fu benedetto dal Vescovo Monsignor Pietro Garlato.

IL SACRO CUORE DONATO DAI FEDELI AL PARROCO PER IL SUO ADDIO

Dopo tanto lavoro, nel 1998 Padre Sebastiano lasciò la guida della comunità di Guidonia per raggiunti limiti di età ritirandosi nel suo paese in Ciociaria e in quell’occasione i parrocchiani gli donarono la statua in segno di riconoscenza.

Ma una volta morto il sacerdote, la statua fu abbandonata e a quel punto Edea Meschini l’ha recuperata e fatta restaurare con l’idea di donarla affinché sia pregata da chi ne ha più bisogno.

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