Capena – Anziano solo in casa colpito da un’emorragia. Salvato da Caritas e carabinieri

Salvato dai Carabinieri che hanno dovuto sfondare la porta perché non rispondeva più a nessuno, nemmeno alla volontaria della Caritas della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Capena che lo assisteva. Si è salvato così un signore di 76 anni, originario di Roma ma che da due anni viveva poco fuori il centro di Capena. Ora è ricoverato al Policlinico Umberto I per una brutta emorragia celebrale che lo ha colpito durante la notte del 5 dicembre scorso mentre era a letto, facendolo cadere a terra. Trasportato al Pronto soccorso del Santissimo Gonfalone il 76enne è stato trasportato d’urgenza nel Policlinico universitario.
E, probabilmente, sarebbe morto da solo in casa se non fosse stato per l’intervento della volontaria Caritas e degli uomini della stazione dei Carabinieri di Capena.
L’uomo, ha spiegato una familiare a Tiburno, aveva scelto di vivere da solo per scelta senza curarsi, contando solo sulla sua pensione sociale. Per questo era entrato nel circuito capillare di assistenza allestito da Caritas Capena e dalla Parrocchia di  Capena guidata da Don Gilberto De Santis.
La parrocchia e la sua Caritas, infatti, sono tra le più attive nel Nordest. Il gruppo di volontari, almeno una decina con il punto di raccolta di generi alimentari proprio accanto alla chiesa di San Michele Arcangelo, assiste ogni settimana almeno 250 persone sul solo territorio di Capena. Sono persone con una fascia di reddito a rischio, famiglie migranti ma anche anziani che  – con la sola pensione – non ce la fanno. La storia del 76enne salvato per il rotto della cuffia ad inizio dicembre si inserisce in questa nuova ma sempre più larga fetta di persone. Una fetta che, con la crisi, si è drammaticamente allargata. Recentemente la Caritas di Capena, collegata al banco alimentare, ha mobilitato più di 50 persone per la giornata di “raccolta” alimentare davanti a negozi e supermercati. Un risultao che fatto registrare più di 40 quintali di merce raccolta. La metà è stata destinata proprio al banco alimentare, l’altra metà verrà utilizzata sul territorio.

(ec)

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