Guidonia – Opposizione all’attacco: “Cartelle pazze per i condoni, fermare le riscossioni”

Con un’interrogazione urgente a risposta scritta le forze dell’opposizione del Consiglio comunale di Guidonia Montecelio hanno richiesto chiarimenti in merito alle moltissime cartelle di pagamento emesse dall’Ufficio Condono del Comune e recapitate a tantissimi concittadini nelle scorse settimane e accumunate da cifre importanti richieste come diritti di istruttoria e segreteria insieme agli oneri concessori ed alle oblazioni.
I consiglieri firmatari sostengono che la procedura di affidamento del servizio di istruttoria e di riscossione affidato ad una società esterna sia viziata e debba essere quindi annullata in autotutela. Nello specifico tale esternalizzazione è avvenuta surrettiziamente e senza essere stata specificatamente autorizzata dal Consiglio comunale come pure prescrive la Legge.
Soprattutto, però, quello che vizia la procedura secondo i firmatari dell’interrogazione è che, oltre a non essere state esplicitate le ragioni di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, non si è provveduto all’espletamento di una gara con procedura ad evidenza pubblica come previsto dalle norme, ma si è adottato il meccanismo del cottimo fiduciario, e inoltre tale affidamento è stato prorogato due volte, cosa che è assolutamente vietata dalle norme vigenti se il servizio non è stato affidato con una procedura di pubblica evidenza.
“Come opposizione – ha affermato il consigliere comunale Aldo Cerroni (Scelta Civica), primo firmatario dell’interrogazione – riteniamo che tale procedura adottata sia illegittima e affermiamo l’esigenza dell’annullamento in autotutela di tale affidamento, poiché l’invalidità della procedura travolge la validità delle cartelle emesse. Si tratta per coloro che hanno sottoscritto l’interrogazione di vere e proprie cartelle pazze la cui notifica non pubblicizzata in modo idoneo ha giustamente destato in molti concittadini sconcerto e preoccupazione per le richieste di concessione in sanatoria di cui, dopo anni di completa inerzia del Comune, si era persa traccia o addirittura per le quali sussisteva la legittima convinzione che tutto fosse a posto. Il Comune – conclude Cerroni – ha l’onere di adottare procedure corrette, ma ancor più quello di coinvolgere la cittadinanza ed adeguatamente informarla delle azioni intraprese. I cittadini hanno il diritto di partecipare alla vita della propria Città e non possono essere trattati come sudditi”.

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