Saracinesco – Impianto a biomasse. Il sindaco: “Porta lavoro e sviluppo, non smog”

Un impianto a biomasse a Saracinesco. Se il piccolo comune della Valle dell’Aniene ha finora catalizzato l’attenzione perchè ha detenuto per anni il record del paese meno abitato della provincia romana, adesso al centro delle discussioni ci finisce per un ambizioso progetto che sta portando avanti l’amministrazione comunale. E quando si parla di impianti a biomasse le polemiche e le preoccupazioni per l’ambiente e la salute pubblica scattano in maniera automatica.
Proprio per questo il sindaco Marco Orsola ha voluto rivolgersi ai suoi concittadini ma soprattutto a tutti i residenti dei comuni limitrofi della Valle dell’Aniene per respingere le polemiche già esplose sul territorio e smorzare i toni allarmistici su quello che per adesso è soltanto un progetto.
“Qualcuno – ha esordito Orsola – ha scritto che un sindaco ed un’amministrazione comunale eletti con 92 voti non possono permettersi di autorizzare impianti con emissioni inquinanti a danno di un territorio con un bacino di oltre 30.000 abitanti. Il comune di Saracinesco, che ha a cuore la salute dei suoi abitanti e quella degli abitanti delle altre municipalità della Valle, giammai autorizzerebbe un qualsivoglia impianto che fosse di pregiudizio per la salute umana e per l’ambiente, in violazione della normativa vigente.
Il Comune – ammette il primo cittadino – avendo ricevuto in tal senso una manifestazione di interesse, sta valutando un progetto innovativo che è in grado di produrre, dal legname ceduato nei boschi del comprensorio, il combustibile (generazione di syngas) per il funzionamento di un impianto di cogenerazione di 999 Kwh di energia elettrica (a bassissime emissioni di CO2).
La tecnologia impiegata oltre alla produzione di energia elettrica, prevede lo sviluppo di calore sotto forma di acqua ed aria calda che consentirebbe l’essiccazione delle biomasse per la produzione di pellet. Allo stato il comune sta valutando la fattibilità tecnica e soprattutto la sostenibilità ambientale della proposta rimandandone ad un tempo futuro l’eventuale autorizzazione”.
La legge parla di biomasse di varia natura, ma la proposta al vaglio del comune di Saracinesco secondo quanto afferma il sindaco “è scrupolosamente limitata al legname proveniente dal comune medesimo e da quelli limitrofi i cui sindaci sono stati invitati a dare pubblicità all’iniziativa e ad individuare le imprese boschive operanti nel loro territorio, eventualmente interessate al conferimento dei materiali vegetali. Preciso che la certezza dei conferimenti di legnatico, cascame di potature e residui vegetali legnosi è precondizione essenziale ed irrinunciabile per la fattibilità dell’iniziativa”.
A rendere accattivante la proposta ricevuta dal Comune di Saracinesco e attualmente al vaglio dell’amministrazione la possibilità di raggiungere i seguenti risultati: “Utilizzare – commenta il sindaco – tutto il legname proveniente dai boschi cedui del comprensorio contribuendo al rilancio delle imprese forestali; eliminare il frascame ed i residui delle potature; generare proventi sufficienti per garantire la tutela delle macchie dei nostri territori anche mediante progetti di forestazione; creare lavoro stabile e continuo per circa dodici persone”.
I timori già emersi tra cittadini e amministratori sono quelli legati all’inquinamento. E anche qui il sindaco vuole fornire delle rassicurazioni: “Per quanto concerne l’inquinamento, secondo i dati allo stato in nostro possesso, e che, come detto sono oggetto di approfondimento e verifica, il valore dell’inquinamento prodotto dal motore utilizzato per la produzione di energia elettrica da 999 KW è paragonabile all’emissione di gas di scarico di tre camion, con la differenza che il motore in questione è munito, per legge, di catalizzatori ed è in grado di eliminare e ridurre gli ossidi di azoto e di carbonio ampiamente sotto le soglie ammesse dalla normativa europea. In generale, la teconologia utilizzata consentirebbe di contenere ogni genere di emissione all’interno dei parametri e dei valori stabiliti dalla normativa vigente”.
Poi l’appello ai colleghi amministratori della Valle dell’Aniene: “Auspico che anche i comuni più grandi, quelli, per intenderci, le cui amministrazioni siano state elette con più di 92 voti, sappiano esprimere qualche idea strategica e significativa capace di creare vero sviluppo nella nostra Valle dove, fra tanti, il problema della disoccupazione, specie giovanile, è quello più vistoso e cocente. Invito tutti a rifuggire dalle ipotesi propagandistiche e dagli allarmismi strumentali”.

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