VIDEO Tivoli, Proietti da l’ultimatum all’Ardis: “Giù il muro della vergogna”

proietti e lasagnaSi sono lasciati con la promessa di rivedersi in sede di conferenza dei servizi. Il Sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, e il direttore dell’Ardis, Mauro Lasagna, stamattina hanno effettuato un sopraluogo nella zona di Ponte Lucano, insieme ad assessori e tecnici del comune, con lo scopo di sottoporre all’ente regionale la situazione idrogeologica della zona, e il degrado presente nella zona archeologica del Mausoleo dei Plauzi, aldilà del muro. “Possiamo organizzare una conferenza dei servizi con la partecipazione degli enti responsabili, per provare a capire se ci sono i margini per effettuare una nuova progettazione – dice Lasagna a Proietti alla fine dell’incontro -, che tenga presente in primis la sicurezza idraulica e successivamente anche la valorizzazione e recupero del sito archeologico, che vi ricordo, non è competenza dell’Ardis”. Una proposta accolta con soddisfazione dal sindaco, che vede già la possibilità di trovare un’alternativa al “muro della vergogna”.

Ma l’atteggiamento del dirigente regionale, appena arrivato di fronte alla stazione delle pompe idrovore, era ben diverso: “I presupposti che hanno portato alla costruzione di questo muro valgono ancora oggi”. Raggiunto da Proietti, il quale gli ha sottoposto subito le immagini dei recenti allagamenti, e fatto notare la sua competenza in merito alla tutela dei beni archeologici, Lasagna dice: “Certo, le pompe dovrebbero lavorare di più e meglio, tenendo anche presente che la situazione della rete fognaria, in questa zona, è insufficiente”. Proietti decide quindi di portarlo all’interno dell’area del muro, dove si vede il ponte romano, per rilanciare la proposta di pensare ad un nuovo argine del fiume, in terra rafforzata, proprio qui e che possa sostituire il muro che oggi costeggia via Maremmana. “È ormai evidente che questo muro non serva a molto – dice Proietti -, anzi blocca lo scorrere delle acque, causando gli allagamenti che conosciamo bene”. Da qui la proposta della conferenza dei servizi. “Il protocollo del 2005 vale ancora oggi quale impegno della Regione a risolvere questa situazione – dice Lasagna -. Possiamo provare a capire se le condizioni sono cambiate, e se sono tali per pensare ad una nuova progettazione, con il reperimento delle risorse necessarie”.

Veronica Altimari

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