I dieci punti più inquinati sono Santa Marinella (alla foce del canale sul Lungomare Pirgy in località Santa Severa), Marina di Cerveteri (alla foce del fosso Zambra), Ladispoli (foce Rio Vaccina), Fiumicino (foce Canale dei Pescatori), Roma-Ostia (foce del fiume Tevere), in due punti a Torvajanica (alla foce canale altezza via Filadelfia e alla foce canale all’altezza di via Siviglia) e ad Ardea (foce del fosso Grande). Rispetto allo scorso anno i tecnici hanno analizzato anche due nuovi punti, anche questi giudicati “fortemente inquinati”: ad Anzio (Lido dei Gigli alla foce del fosso Cavallo Morto – Lungomare delle Sterlizie) e a Nettuno (nella affollatissima spiaggia a destra della foce del fosso Loricina). Giudicati “inquinati” invece gli altri due punti di prelievo effettuati a Roma-Ostia (Foce canale spiaggia presso cancello n.1) e a Ladispoli (foce fiume Statua). Unico punto risultato con valori di inquinanti nella norma, nella provincia di Roma, è stato quello alla spiaggia a sinistra della foce del Rio Torto a Pomezia. A Viterbo è fortemente inquinata la foce del fiume Marta in località Lido di Tarquinia. Anche in provincia di Latina sui 9 campioni prelevati dai tecnici di Goletta Verde ben 5 sono risultati con una carica batterica elevata: a San Felice a Circeo e a Gaeta sono stati effettuati due prelievi e in entrambi i casi è risultata fortemente inquinata l’acqua prelevata alla foce di due torrenti mentre nella norma quella prelevata nelle spiagge limitrofe. “Inquinate”, inoltre, le acque prelevate nella spiaggia di Gianola a Formia (spiaggia presso Rio Santacroce) e a Marina di Minturno (alla foce del fiume Garigliano). Entro i limiti di legge, infine, Terracina (foce del canale Sisto, in località San Vito) e Fondi (foce canale Sant’Anastasia).
“Per 13 dei 18 punti critici riscontrati – , spiega Legambiente attraverso una nota – il giudizio è addirittura di ‘fortemente inquinato’. Non solo non è stato fatto alcun passo avanti rispetto allo scorso anno, ma la situazione, se possibile, è addirittura peggiorata”. E su questo si è fatta sentire anche l’Unione europea, avviando una nuova procedura di infrazione ai danni dell’Italia “per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane”. L’associazione chiede quindi che Regione e amministrazioni comunali si attivino immediatamente per risolvere questo grave deficit depurativo, per non compromettere ulteriormente la stagione estiva che è appena iniziata.