Da due mesi aveva ripreso la patente, ritirata l’anno scorso per essersi messo al volante ubriaco fradicio. Stavolta in corpo, oltre all’alcool, aveva pure la cocaina e ora si ritrova di nuovo “appiedato”, con l’auto sequestrata, il permesso di guida ritirato e una doppia denuncia per guida in stato d’ebbrezza alcoolica e sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Non è un caso se lui, un tiburtino di 38 anni, dipendente di una famosa azienda produttrice di birra, martedì mattina 9 luglio è rimasto incastrato con l’auto al ponte dell’acquedotto romano di via Empolitana agli Arci dopo aver urtato un’altra vettura che tentava la stessa manovra in senso contrario, mandando il conducente al pronto soccorso con contusioni giudicate guaribili in due giorni.
Fatto sta che al loro arrivo sul posto i poliziotti non ci hanno messo molto a intuire le sue condizioni: l’alito vinoso e la forte agitazione erano i chiari sintomi di uno stato alterato. La prima conferma ai sospetti è arrivata dal “palloncino” risultato positivo, mentre il test effettuato in ospedale ha certificato che il 38enne aveva in corpo una quantità di alcool pari a 2 grammi per litro di sangue, ovvero quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. Come se non bastasse gli accertamento medici hanno appurato anche che l’uomo aveva sniffato coca con l’aggravante di essersi messo alla guida causando un incidente nelle ore notturne, ovvero dopo le 22 e prima delle 7 del mattino. A quel punto è scattato il sequestro della Renault e della patente.
Un copione già vissuto il 10 aprile 2013 quando i carabinieri di San Gregorio da Sassola “pizzicarono” il 38enne alla guida di una Opel con un tasso alcolemico superiore a 1,50. Tuttavia il 21 maggio scorso il 38enne tiburtino era riuscito a riottenere il permesso ed aveva acquistato una nuova vettura: chissà come si comporterà il prossimo anno.
(ma. sa.)