L’infrastruttura in consegna
La grande vasca di laminazione costruita ai confini del quartiere, in fondo a via Matelica, consentirà di gestire l’eventuale piena del fiume Aniene, utilizzando l’apertura e la chiusura delle grandi paratie. Lo scopo è quello di non ingrossare il fosso Corsano, che attraversa Corcolle, quando a causa delle forte piogge l’Aniene si alza a livelli d’allerta. “In questo modo teniamo chiuso il passaggio quando il fiume è in piena – spiega Matturro -, per poi riaprilo solo quando il livello torna nella norma, solitamente nel giro di tre giorni”. “La zona di Corcolle è morfologicamente riconosciuta come R4, ovvero ad alto rischio idrologico – conclude il direttore – , con questo sistema la mettiamo al sicuro”.
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Restano fogne e manutenzione insufficienti
Quello che però va ricordato, è che questo sistema lavorerà esclusivamente dal rischio esondazione del fiume. I disagi che Corcolle vive ad ogni temporale, come nella notte tra il 6 e il 7 novembre scorsi, sono dovuti a tutt’altro: “La regione ha fatto la sua parte – dicono dallo staff dell’assessore alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri -. Li ci sono problemi rilevanti nel sistema fognario, insufficiente, e nella manutenzione dei tombini e caditoie”. Gestione comunale e municipale dunque. Mariano Angelucci, presidente della commissione Lavori pubblici al sesto, dopo ogni pioggia rilancia la responsabilità alla regione: “Stanziasse i soldi necessari a mettere in sicurezza la zona”, dice. Forse non sa, che i lavori sono ormai al termine e che da gennaio Corcolle avrà anche questo tipo di “salvaguardia”. E quando la “grande vasca” di laminazione entrerà in funzione, che scuse dovranno inventare?
Veronica Altimari