Molti hanno già lasciato il campo
“Ci sono situazioni difficili da gestire – continua -, ma chi ha deciso di andare via, da quando siamo presenti, lo ha fatto”. “Ad oggi le unità presenti sono scese a 146, rispetto le circa 600 di due mesi fa – sottolinea Salvatore Ravagnoli, delegato all’Integrazione del Sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti -, e grazie ad un lungo lavoro fatto dall’amministrazione comunale, dopo molti anni, con queste persone c’è un rapporto di dialogo e confronto. Pronti per affrontarla come una questione tiburtina”.
In molti se ne sono già andati quindi, chi verso campi nomadi di Roma, chi è rientrato in Romania, “assicurandoci che le baracche vengano effettivamente demolite, e non passate a qualcun altro, come spesso accadeva” continua Ravagnoli. Di competenza tiburtina, alla fine di questo lungo processo, ne resteranno circa 70. Persone a cui il comune sta cercando di dare una nuova ed idonea ricollocazione (a Roma e Provincia), senza però abbandonare l’idea che “di questi 65 ettari – continua il delegato -, una parte possa essere destinata ad un progetto che mantenga in loco queste famiglie”.
La nuova proprietà
Dal 9 gennaio l’ex polverificio Stacchini sarà a tutti gli effetti di proprietà della Euroiset, società che opera nel settore edile, energetico e ambientale. Sarà dunque lei a gestire il futuro dell’area, anche se entro il mese di gennaio dovrebbe tenersi un incontro con l’amministrazione comunale per affrontare “insieme” alcuni passaggi. Come quello degli abitanti di competenza di Tivoli “che vanno sistemati”. “Stiamo portando avanti la richiesta di mantenere un pezzo di quest’area solo per i ‘nostri’, ovvero circa 70 persone – continua Ravagnoli -, è una questione tiburtina, quindi ne parleremo anche in consiglio comunale”. Tolta l’emergenza di contorno, tutelata la salvaguarda del cittadino con l’ambiente, creato un rapporto di dialogo con queste persone, “ora si può iniziare a ragionare”, conclude.
Veronica Altimari
