Capena – Arianna Alvisi a “The Voice of Italy”: “Pronta a spaccare”

Arianna Alvisi, a 26 anni, ha messo piede sul palco della trasmissione The Voice of Italy di Rai Due e ha conquistato tutti. La sua voce ha “bucato”, “strizzato” e “ribaltato” i membri della giuria del famoso talent televisivo: Noemi, J-Ax, Piero Pelù e Facchinetti padre e figlio. La strada è ancora lunga, la battaglia sarà all’ultimo assolo. Ma lei è pronta a “spaccare tutto” e a dimostrare di che pasta è fatta.

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Nata e cresciuta nella Capitale, da tre anni residente a Capena con la sua famiglia, Arianna Alvisi è una che ha calcato molti palchi e si è fatta le ossa tra locali e club di Roma e dintorni. Le voci femminili che la ispirano sono quelle potenti e “scure” di Lauryn Hill, di Anouk e di talenti italiani come Giorgia ed Elisa.
arianna alvisi 1Figlia di Liliana e Alessandro, noleggiatore di Ncc che si occupa anche di riprese aeree con i droni, Arianna ha anche un fratello che si chiama come il papà e che corre sulle motociclette della categoria 600 di cilindrata.
Ora iniziano i round delle Battle, gli incontri-scontri con gli altri ragazzi che partecipano al talent da cui si esce solamente in un modo: o dentro o fuori. Ma il primo risultato importante Arianna lo ha già ottenuto: convincere i coach del programma a girare le poltrone, a guardarla in faccia e dirle che ha la stoffa giusta per entrare nel vivo della battaglia. Durante la puntata di primo aprile Alvisi ha superato il primo round. E lei è pronta.

 

Arianna, la blind audition ha svelato chi sei. Quattro poltrone girate significa che hai convinto tutti. Cosa si pensa in quei momenti, quando tutte le sedie dei giudici ti danno le spalle?

“Non ho pensato a niente. Puro istinto. Ho trasferito le emozioni di quell’istante in quello che cantavo. In quei momenti, quando ti trovi lì sopra, con il pubblico e i giudici di fronte a te, vieni pervasa da un’energia incredibile, enorme. Non hai nemmeno il tempo per pensare. Segui il flusso”.

 

Sì ma con le poltrone girate? Dentro di te non ti chiedevi se si sarebbero voltati?
“La verità? Pensavo solo al pubblico. Non mi sono mai focalizzata sulle poltrone perché sapevo che, se l’avessi fatto, forse mi sarei agitata o confusa. Il mio contatto visivo era costantemente rivolto verso il pubblico”.

 

Questo vuol dire che sei abituata ai concerti live?
“In effetti sì. Mi sento un po’ un animale da palcoscenico. Suono costantemente a Roma e dintorni con le mie formazioni e i miei progetti. Una di queste porta il mio nome e ho alcuni musicisti con me. E poi abbiamo un gruppo funk di dodici elementi: I Randy Roberts and the Capital Strokes. E’ un progetto inedito, facciamo funk in inglese. Sono stata anche corista con Bianca Atzei lo scorso anno nel suo tour estivo e il Coca Cola Summer Festival. Un po’ di ossa me le sono fatte. Trovo nel pubblico, insomma, il mio riferimento naturale. Se mantieni quel tipo di contatto riesci a dare tutto quello che puoi”.

 

Tutti i giudici hanno detto che la tua voce li ha spremuti, ribaltati, bucati. Leggevamo un commento di un tuo amico su Facebook che diceva: Ma dove nascondevi tutta quella voce? Rispondiamogli, dove la nascondevi? Quando e perché è esplosa?
“In realtà non l’ho mai nascosta. Canto da quando sono una bambina, anche se non davanti a tutti. Ho iniziato a farlo solo da qualche anno e sembra che mi riesca bene. Quindi va bene così”.

 

Hai scelto J-Ax e il team loser. Il team dei perdenti e degli ultimi insomma. Di te J-Ax ha detto che hai il sorriso giusto, il know how e i look metà cheerleader e metà da ballo dei debuttanti. E’ così che ti senti? Chi è Arianna Alvisi?
“Il team loser, sì. Tanto gli ultimi saranno i primi, no? Non mi sento così tanto metà cheerleader e metà dama da ballo delle debuttanti, come ha detto J-Ax. Forse, esteticamente, è quello che può apparire, ma dentro di me c’è una bestia nascosta che prima o poi uscirà. Vedrete anche molte altre cose di me”.

 

Insomma l’abito non fa il monaco.
“Nel mio caso direi proprio di no. Il carattere se c’è esce sempre”.

 

In una tua intervista hai raccontato che la musica, in qualche modo, ti ha salvato da una relazione amorosa finita male e che ti aveva annullato come donna, già giovanissima. Cos’era successo e che ruolo ha avuto la tua musica in questa rinascita?
“Io ho vissuto una vita che non sentivo più appartenermi. Ho preso una bella batosta amorosa, come capita a molte altre persone. E sono ripartita da quello che poteva essere il mio sogno da bambina: cantare. Ho aperto quel cassetto e ho iniziato di nuovo da lì per uscirne fuori”.

 

E per curare le ferite.
“Esatto. E’ stata una bella medicina. Un bel riscatto”.

 

Ora come ti senti?
“Bene. Vincente. Libera”.

 

Perché hai scelto J-Ax e il team dei loser?
“Ho seguito il cuore. Ho sempre seguito e ascoltato moltissimo J-Ax. Un legame quasi affettivo. E’ stato protagonista di molti momenti della mia vita. Questo è stato il filo conduttore della mia scelta”.

 

Chi sono i tuoi compagni di strada e com’è il mondo della tv? E’ come te lo aspettavi quando lo guardavi dal divano di casa?
“Che dire: sei coccolata dall’inizio alla fine. Sembra tutto dorato, tutto bello e organizzato in maniera impeccabile. Hai truccatori e costumisti che ti seguono ovunque. E’ una bellissima esperienza. Per quanto riguarda gli altri ragazzi del mio team posso dire che vi sono molte persone molto interessanti secondo me. Vedremo cosa succederà nel corso della gara, ma ci sono cantanti e artisti molto validi”.

 

Da questa esperienza possono nascere amicizie o collaborazioni future?
“Le amicizie sono già nate. Collaborazioni future vedremo. Siamo tutti molto tranquilli, condividiamo questa esperienza insieme. E’ anche un modo di condividere. Pensiamo solo a cantare”.

 

Il tuo motto, se non ho capito male, è: vado e spacco tutto. Ora inizia le Battle. Sei pronta a spaccare tutto?
“Sono pronta. Non vedo l’ora”.

Emanuele Cascapera

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