La richiesta: “Chiusura dell’impianto Ama”
I residenti si sono presentati con le idee chiare. “Chiediamo l’abolizione del progetto dell’ecodistretto, oltre alla bonifica totale dei terreni limitrofi e la chiusura dell’attuale impianto entro il 2016 – spiega al consiglio municipale Daniela Ferdinandi, membro del QRE (quartieri riuniti in evoluzione) –. I cittadini vogliono un voto trasparente, vi chiediamo un atto di coraggio. Vogliamo vedere con i nostri occhi chi firma a nostro favore e chi no”.
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La correlazione tra rifiuti e tumori
A spaventare maggiormente i residenti, la connessione tra rifiuti e malattie come cancro e tumori. “Una madre di Castelverde ha perso suo figlio di sei mesi a causa di un tumore – racconta Antonio Cataldi, presidente dell’associazione Nuova Urbe di Lunghezzina –. La prima domanda che le ha fatto il dottore è se vivesse vicino ad una discarica o ad un impianto di trattamento di rifiuti”. I quartieri dell’est romano, infatti, sono circondati: dalla discarica abusiva di Castelverde ai rifiuti ospedalieri di Lunghezzina, dalla Nieco alla Basf di Case Rosse.
Il Consiglio dice “sì” all’ordine del giorno
A seguito di una breve indecisione da parte dei consiglieri, tra cui la proposta di modificare parzialmente il documento presentato, l’ordine del giorno è stato votato comunque all’unanimità. “Siamo contenti di questo risultato – afferma Fabio Tranchina, consigliere del Movimento 5 stelle –. Ci è dispiaciuto notare come solo a seguito di questa pressione da parte dei cittadini, il consiglio ha deciso di esprimersi in maniera trasparente e concreta sull’argomento”.
I cittadini hanno accolto favorevolmente la notizia consapevoli, però, che la strada da percorrere è ancora lunga. “Non ci diamo per vinti – dicono –. Questa è solo una prima vittoria, ma ne seguiranno molte altre”.
l.l.g.
