Castelverde – “Arte e sapori sotto le stelle”: fotografia, scrittura e gastronomia dalla periferia

Gli organizzatori: “Coinvolgeremo anche gli altri comitati”

“Lavoriamo da sempre per la ‘cultura in piazza’ – spiega Elisa Sufflico, responsabile di Infinite Parentesi –. I nostri quartieri vengono sempre additati come posti problematici, ma che in realtà celano un tessuto molto valido, fatto di artisti sia emergenti che con esperienza”. “Arte e sapori sotto le stelle” è stata una valida occasione per passare una serata alternativa tra chiacchiere, arte e gastronomia, creando un’atmosfera particolare e diversa rispetto ai “canoni” a cui la periferia è abituata. “Vogliamo diventare un punto d’incontro per i residenti e gli artisti di zona – dice Stefano De Prophetis, membro dell’associazione cdq Villaggio Prenestino –. L’idea è di spingere affinché ogni quartiere abbia la sua serata. A Nuova Ponte di Nona, ad esempio, esiste un circolo di fotografi, sarebbe interessante coinvolgerli. Intanto proseguiremo a Castelverde nella serata del 29 maggio, per riprendere a Villaggio Prenestino il 6 giugno”.

 

E. presenta il suo nuovo libro

evento castelverdeEnricoScrittoreSi firma E., ma all’anagrafe è Enrico Spoletini, scrittore 30enne residente nella borgata Finocchio: “Ho iniziato a scrivere a 21 anni, inizialmente volevo farlo in forma anonima, per non mostrare pubblicamente questo mio lato. Da qui la decisione di firmarmi ‘E.’ – spiega Enrico –. Oggi ho presentato la mia seconda pubblicazione ufficiale, ‘L’altro me’, che è una raccolta di 105 racconti di circa una pagina. Ad inizio giugno sarà possibile acquistarla sul sito Amazon.it”. La presentazione è stato un vero successo, al punto tale che a fine serata sono state vendute ben 35 copie: “Sono molto soddisfatto di questa iniziativa, ho incontrato persone interessanti, è stata un’ottima occasione per me”, racconta.

 

Il sapone biodegradabile di Luciana

evento castelverde SaponiA volte l’amore per l’ambiente può sfociare in un hobby creativo e molto particolare. È il caso di Luciana, residente a Castelverde, che da poco si è cimentata nell’attività di produzione di saponi completamente biodegradabili. “Lo faccio solo per divertimento, per condividere dei valori come il rispetto della natura ed il bisogno di proteggere l’ambiente, a discapito di uno stile di vita anti-ecologico – spiega Luciana –. Da poco mi sono appassionata all’autoproduzione, utilizzando prodotti al 100% naturali a parte per la soda caustica che, durante il processo di stagionatura del vapore, evapora completamente senza lasciare tracce”. Un composto di acqua, oli e fragranze naturali adatte a tutti, che non causano né allergia né irritazione.

 

Davide Palmieri e la fotografia paesaggistica

evento castelverde DavideFotografoDalla fotografia di moda alla paesaggistica. Davide Palmieri, 29enne residente di Lunghezza, è un fotografo talentuoso che, come molti suoi colleghi, ha un sogno nel cassetto: lavorare per il National Geographic. “É iniziato tutto durante un viaggio Erasmus in Spagna nel 2010, quando mi sono iscritto ad un corso di fotografia – racconta Davide –. Una volta tornato a Roma ho lavorato come assistente per vari fotografi di moda, ma da circa un anno e mezzo mi dedico completamente alla fotografia paesaggistica”. Una scelta che si fonde perfettamente con la passione per le passeggiate in montagna e le sue origini abbruzzesi: è il caso di alcune sue fotografie scattate al lago di Campotosto ed alla costa dei Trabocchi, situata tra Chieti e Vasto. “La fotografia di moda era interessante dal punto di vista della luce, ma era un mondo che non mi apparteneva, erano immagini troppo costruite ed artificiali – spiega –. Attualmente sono impegnato in un collettivo di fotografi: abbiamo fondato il sito truelens.it e ci stiamo occupando anche dell’organizzazione di vari corsi e workshop qui a Roma”. Un progetto che, però, mette in luce la mancanza di strutture pubbliche in zona: “Mi piacerebbe organizzarne uno anche qui, ma non ho trovato nessun posto che possa ospitarci”.

 

L’evento, quindi, ha saputo mettere in luce un lato più nascosto della periferia est romana. Un’altra faccia della medaglia che, del resto, è sempre bene mostrare ed evidenziare.

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