


Oltre alla sua attività di infermiere ospedaliero, Garri era estremamente conosciuto anche per questa sua opera secondaria. In dieci anni, spiega la moglie, ha assistito più di mille pazienti nelle ore più difficili delle loro vite. Tante, tantissime famiglie che negli anni lo hanno avuto vicino nei momenti peggiori hanno voluto far sapere alla famiglia che la perdita di Garri è stato un duro colpo per tutti. E molti si sono riversati nella chiesa di Gesù operaio per salutarlo un’ultima volta. Il contatto continuo con situazioni delicate e molto dolorose non aveva però fatto perdere il sorriso a Garri che, anzi, riusciva a contagiare chi aveva vicino.
Tifoso sfegatato dell’As Roma, Sandro Garri era un appassionato di pallone e appena poteva metteva gli scarpini insieme ad amici e colleghi. Sul suo profilo Facebook, oltre alle decine di messaggi di condoglianze, campeggiano le foto di lui insieme ai colleghi su tutti i campi sparsi tra Monterotondo e Mentana.
Tutti ricordano Sandro come infermiere, ma pochi sanno che ha iniziato la sua carriera abbastanza tardi, ovvero intorno ai 30 anni. Prima di entrare in ospedale faceva un mestiere che a lui piaceva tanto e che lo aveva fatto conoscere praticamente a tutti nel circondario. “Aveva 20 anni e trasportava il vino per una cantina che ora non esiste nemmeno più – racconta la moglie – Lo conoscevano tutti e quei pochi che non lo conoscevano hanno poi incontrato Sandro dopo che ha iniziato il suo lavoro in ospedale”.
All’inizio diceva che quello dell’infermiere non era un lavoro per lui, che preferiva stare a contatto con le persone portando a destra e sinistra il vino della cantina. Ma poi ha scoperto la sua vera vocazione anche grazie alle “pressioni” della moglie che lo avevano spinto a studiare per indossare la divisa dell’ospedale. Luigina aveva ragione e Garri era diventato un punto di riferimento per decine, se non centinaia, di persone. Chi aveva un problema chiamava lui per un consiglio, prima che i medici.
Nel 1989 entrò al “Gonfalone” come portantino e poi superò il concorso per diventare infermiere. Era in servizio dal 1995, prima in pronto soccorso e poi nel reparto di Ortopedia dell’ospedale. Alla sua morte tutto l’ospedale si è mobilitato. Il prossimo 10 aprile, giorno del suo compleanno, i colleghi organizzeranno una partita di calcetto in memoria di Sandro Garri. L’infermiere con il sorriso e gli scarpini da calcio ai piedi.
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