Nel ricordo di questo evento, ogni anno nel mese di giugno viene organizzata un festa, come quella che si svolgerà sabato 13 e domenica 14 giugno, con un programma caratterizzato cena allaperto, musica con balli di gruppo e spettacolo pirotecnico (sabato), e da colazione a base di panzanella (pane bagnato con olio e coperto con pomodoro), celebrazione della Messa, pranzo allaperto, giochi popolari e balli di gruppo (domenica).
La tradizione
Secondo la tradizione, in questa chiesa venivano portati i bambini affetti dal ballo di San Vito (continuo movimento) e dalla lanca (fame insaziabile), i quali bevendo però lacqua che sgorgava dalla sorgente posta nei pressi della chiesa, sarebbero guariti e quindi tornati a vivere normalmente.
Al riguardo si narra infatti che San Vito, di passaggio nelle vicinanze dellarea dove è stata poi costruita la chiesa, non sapendo come togliere la sete ai suoi due cani, fece scaturire acqua dalla roccia con un semplice colpo di spada.
Allinterno della chiesetta, ad ornare laltare cè uno quadro, olio su tela, realizzato dal pittore sublacense Enzo Roberti. Raffigura il poco più che adolescente Vito, dalla tipica bellezza mediterranea, con nella mano sinistra la palma del martirio e la destra impegnata ad aprire un varco nel fianco della montagna, mentre lacqua nel frattempo uscita dalla roccia disseta i cani che gli stavano intorno.
Fa. Lo.