Antonio Sansotta, il preside dell’istituto comprensivo “Luigi Pirandello”, da cui dipende l’asilo comunale Peter Pan, è tornato con una lettera aperta a difendere la scelta adottata dalla scuola e chiarendo alcuni aspetti sui motivi che hanno portato ad una imposizione tanto contestata.
Il preside: polemiche create da genitori che vogliono fare i paladini
“Ho invitato le docenti – ha spiegato il preside Sansotta – ad effettuare le manifestazioni Natalize ma anche altri eventi come Pasqua, festa della mamma, dei papà dei nonni, utilizzando cautela nei confronti dei bambini che per scelte religiose dei loro genitori o situazioni familiari (monogenitoriali, privi di nonni o altro) potevano essere discriminati rispetto ai loro compagni. Per il Natale ho chiesto che non venissero effettuate recite di carattere esclusivamente confessionale, ma che si evidenziassero i valori anche cristiani”.
Il dirigente scolastico aggiunge che nelle classi dell’isituto che dirige ci sono i crocifissi e vengono allestiti presepi ed alberi di Natale. Conclude la lettera aperta con un rimprovero alle famiglie: “Mi dispiace constatare che in alcune famiglie la fiducia nella capacità dei propri figli sia tale che si ritiene che effettuare o meno una recita natalizia faccia la differenza rispetto allo sviluppo della Fede in ognuno di noi. Forse il vivere quotidianamente con i principi cristiani quali il rispetto di chi è diverso da sé, l’altruismo, la tolleranza, il dialogo aiuterebbe a crescere i nostri ragazzi sempre più forti”.
Il sindaco Cannella: “Scelta né discussa né condivisa con amministrazione”
Dopo la bufera sull’acqua all’arsenico dei distributori automatici, anche il caso della recita di Natale senza Gesù Bambino ha portato il comune di Fonte Nuova alla ribalta delle cronache nazionali. Il sindaco Fabio Cannella ha preso subito le distanze dall’iniziativa decisa dalla scuola: “In un momento difficile e di forte crisi d’identità, dovremmo stringerci attorno alle radici che contraddistinguono la nostra cultura – ha commentato il primo cittadino -. Il presepe è un simbolo di fede per chi crede, ma anche un simbolo di amore, sacrificio per gli altri. La scelta di organizzare la recita di Natale senza Gesù Bambino, in una scuola del territorio, non è stata discussa, né condivisa, con l’amministrazione, in quanto l’istituto, assurto per questo agli onori delle cronache, nelle scelte di sorta non fa capo al Comune. Concludo ribadendo che credo fermamente che sia partendo dalla consapevolezza dei nostri punti di riferimento che potremo dialogare, integrare, e rendere questo mondo migliore”.
Telecamere e giornalisti davanti la scuola
Mercoledì 9 dicembre il sit-in di “Noi con Salvini”
Si fanno sentire anche i sostenitori del movimento “Noi con Salvini Fonte Nuova” che per mercoledì 9 dicembre alle 10 hanno organizzato un sit-in di protesta davanti la scuola di via Campania. Appello diffuso tra militanti e simpatizzanti della Lega Nord e non solo per schierarsi “in difesa degli ideali cristiani. La nostra cultura, le nostre basi, la nostra educazione, il nostro credo non possono essere cancellati – annunciano l’iniziativa dal gruppo locale Noi con Salvini – Diamo ai nostri figli la nostra stessa possibilità e poi lasciamoli liberi di scegliere… No alle feste e recite di Natale senza simboli religiosi”.
Blasi (Pd): “Così si toglie ai bambini la gioia del Natale”
La tradizione è un fatto culturale. E la cultura non si nasconde alla vista, non offende e non si occulta: si spiega. Si aiuta a capirla e ad interpretarla, il che non significa imporla. Non fare il presepe com’è nella nostra tradizione vuol dire togliere ai bambini, a tutti i bambini, la gioia della magia del Natale per l’ipocrisia degli adulti. Forse non tutti sanno, nemmeno tra i docenti, che nel Corano si parla di Cristo come di un grande profeta e molto rilievo è attribuito alla Madonna, vergine e madre anche per i musulmani. La laicità – conclude Blasi – non ha nulla a che vedere con le tradizioni di un paese, Entrambe sono un valore e l’una non esclude l’altra”.