Monterotondo – Dai conti del Comune spunta un disavanzo di 3 milioni

Monterotondo non è il solo Comune che si è ritrovato con un risultato di amministrazione che dal segno “più” è passato a “meno” dopo l’introduzione della nuova normativa del bilancio armonizzato. E c’è a chi è andata peggio. E’ quello che evince dalla Relazione al rendiconto della gestione per l’esercizio 2015, allegato alla delibera di giunta 53 del 3 marzo scorso e che dovrà essere poi valutato dai consiglieri comunali. E’ una questione un po’ tecnica ma, riducendola all’osso, funziona così: fino all’introduzione delle ultime norme i conti del Comune portavano una avanzo di amministrazione positivo che si basava sul fatto che c’erano milioni di crediti da riscuotere.

 

LEGGI L’intervista all’assessore al Bilancio del Comune Antonino Lupi

 

Come funzionano le nuove norme
Le nuove norme impongono non solo altre metodologie di bilancio, ma anche di valutare attualmente quali di quei crediti che risultano a sostegno dei conti del Comune possano, realmente, essere incassati. Di conseguenza la normativa impone che venga creato una sorta di fondo composto proprio da questi crediti difficilmente incassabili, che quindi vengono tolti dal bilancio.
Così i conti parlano chiaro: se con la nuova normativa risulta un risultato di amministrazione positivo a fine 2015 di 10milioni e 470mila euro, in realtà a questi vanno tolti 9milioni e 965mila euro circa di crediti di dubbia esigibilità, più altri 255mila euro di fondo contenzioso, quasi tre milioni di vincolo Imu e poco più di 6mila ero del fondo di trattamento di fine mandato. Alla fine il risultato è un disavanzo negativo di 3milioni e 270mila euro. Soldi che il Comune dovrà ripianare, risparmiando e utilizzando parte delle entrate. Che, in un momento di difficoltà economica per tutti gli enti locali, non è una passeggiata.

Quanto c’è da riscuotere
C’è poi l’altra grande questione, quella dei crediti da riscuotere. Dall’Imu alla mensa della scuola, si tratta di milioni di euro. Nella relazione si legge che la gestione dei residui è pari a 25milioni e 729mila euro di crediti che figurano nel bilancio del Comune e che ora Palazzo Orsini dovrà incassare. Di questi 15milioni ricadono sotto la voce “Entrate tributarie”, di cui 6milioni di Imu e quasi 8 milioni di euro di Tares e Tari. A questi si aggiunge un milione di euro circa sotto la voce di recupero dell’evasione fiscale.

Oltre ai soldi “propri” delle imposte da recuperare, alle casse del Comune mancano tante risorse che dovrebbero arrivare dagli enti superiori ma che, ad oggi, non si sono ancora visti. Per esempio i 584mila euro promessi dallo stato come rimborso per il minor gettito Imu del 2013 quando il governo tolse l’imposta di proprietà sulla prima casa. Oppure i 756mila euro che la Regione deve a Monterotondo per prestazioni sociali che il Comune ha già pagato ma che la Regione non ha ancora rimborsato. Un altro milione, infine, fa parte di contributi da pare dell’Ex provincia e di altri Comuni per servizi resi da quello di Monterotondo ma non ancora saldati. Ai credi da incassare ci sono anche altre voci: la Tia del 2009 e del 2010 per 2milioni di euro. Altri 2 milioni per il servizio mensa e scuolabus non pagato negli anni precedenti e 650mila euro per le contravvenzioni stradali.

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