Calcio, Danilo Ranieri: “Segnare il gol a tempo scaduto della vittoria? Non ha prezzo”

Sono due difensori ma il gol ha sempre un fascino particolare e alla mezzora a Monterotondo Scalo Luigi Ranieri infila l’incrocio dei pali dando il via alla grande vittoria della sua squadra. Il cugino intanto, Danilo Ranieri, a Monterotondo fa ancora meglio, aspetta il 95° per segnare il gol della vittoria della sua squadra allontanando una beffa, quella di pareggiare una gara che sembrava vinta fino a pochi minuti dalla fine.

 

Una domenica da leoni per i cugini Ranieri. “Quando abbiamo subito il pareggio dell’Almas a quattro minuti dalla fine – spiega Danilo Ranieri, classe 1995, difensore centrale – sembrava che ci crollasse un mondo addosso.

Non vincere questa partita avrebbe portato dei problemi e quando al 94° ho visto che ci è stata assegnata una punizione dalla trequarti campo ho fatto un cenno al mio compagno De Marco. Lui sa mettere il pallone dove io voglio, in allenamento lo proviamo sempre. Andrea mi ha capito al volo, ha messo una parabola tesa e perfetta dove io la aspettavo, sono salito in alto, ho colpito la palla con assoluta precisione e quando ho visto la rete gonfiarsi, quando ho sentito il boato dei tifosi non ho capito più niente. Mentre correvo per festeggiare sotto alla tribuna mi è passato il mondo davanti. I tanti allenamenti, la fatica, i sacrifici dei miei genitori, questa passione che ho dentro da quando ero bambino. Solo chi gioca al calcio può capire quello che ho sentito e la dedica di questo mio gol è tutta per il mio nipotino Karim, nato appena venerdi scorso”. Danilo Ranieri è alto centonovanta centimetri, è giovane, gioca in un ruolo chiave.

Nel cuore della difesa in genere nel calcio si piazzano sempre i veterani ma da quando lui è arrivato a Monterotondo è sempre stato schierato titolare, lui che è un giovane, ed è perfetto per quel ruolo chiave: “Mi trovo benissimo in questo club. C’è attenzione, ci guidano, sono sempre attenti ad ogni dettaglio, l’Eretum Monterotondo è un club che merita palcoscenici più prestigiosi ed io voglio contribuire a farglieli raggiungere”. E’ cresciuto calcisticamente nella sua città, Tivoli. Ha avuto grandi maestri di calcio come Stefano Volpe, come Cristiano Di Loreto: “A casa mia il calcio è sempre stato al centro di ogni discorso, mio padre Salvatore è stato dirigente della Tivoli 1919 quando questo club era nel grande calcio. E sono felice anche per mio cugino Luigi. Mi dicono che anche lui domenica ha segnato un bellissimo gol ma per me questa non è una sorpresa, lui è un grande giocatore”. Tifa Roma ed il suo idolo è stato Pluto Aldair: “Sono cresciuto tifando per questo straordinario atleta e studiandolo anche come si muoveva in campo. Sono mancino come lui….”. Intanto Danilo Ranieri si allena e gioca, il sabato notte lo passa insonne per l’attesa di scendere in campo: “Cosa mi aspetto dal calcio? Vivere ancora emozioni come solo questo sport sa regalare”.

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