Lo scopo di tale provvedimento è impedire il contatto o l’accesso a queste aree da parte di soggetti affetti da “favismo”. Una malattia genetica che provoca gravi crisi emolitiche a chi ne soffre, ovvero la distruzione di globuli rossi. Queste persone, affette dalla mancanza di un enzima specifico (l’enzima G6PD), potrebbero avere gravi ripercussioni sulla salute, se non tutelate.
Si estende anche ai ristoranti, che prevedono l’utilizzo di fave nel menù, l’obbligo di esporre un cartello con la dicitura specifica “in questo esercizio si somministrano fave”. Per i titolari delle attività commerciali sarà obbligatorio confezionare e sigillare il prodotto fresco in appositi contenitori in modo da non imporne il contatto, oltre che indicarne la presenza. Le zone interessate dalle coltivazioni di fave dovranno essere smantellate entro 7 giorni dall’affissione pubblica dell’ordinanza. Per chi non rispettasse i divieti, saranno presi provvedimenti ed è prevista una sanzione da pagare.
Tivoli – Arriva il divieto di coltivare fave, potenzialmente letali
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