Nuova discarica di Colle Merulino-San Vittorino: 650 metri circa dalla Villa di Adriano

“Sin dal 2009 – ha spiegato il movimento civico W Tivoli – le vasche della ex cava di pozzolana sono pronte per raccogliere rifiuti inerti”. Ed è proprio sulla natura dei rifiuti che si agitano le discussioni degli ultimi giorni perché – vale la pena ricordarlo – il terreno è altamente impermeabile.

Come ricorda il circolo tiburtino di Legambiente: “Sotto la cava di pozzolana corrono le acque di falda provenienti dai Colli Albani e dai Monti Prenestini. Il confine del piano di cava è dato dal fosso dell’Acqua rossa e quindi esiste il vincolo della legge Galasso a tutela dei corpi idrici”.

 

Dall’articolo del Corriere della Sera a firma Gian Antonio Stella del 16 gennaio scorso, l’ipotesi è che la cava possa essere destinata all’accoglienza dei rifiuti inerti provenienti dalle zone terremotate come Amatrice e Accomuli, ne abbiamo parlato qui.

 

La precisazione è che dalla Regione Lazio, tramite le precisazioni del direttore politiche ambientali, Flaminia Tosini e dell’assessore regionale all’Ambiente, Mauro Buschini si è appreso dell’assenza di qualsiasi autorizzazione nel trasformare l’area in discarica di rifiuti sia pure di materali inerti. Il consigliere regionale Marco Vincenzi ha inoltre aggiunto: “Vi è una richiesta da parte dell’attuale proprietario. E ci aspettiamo che non venga mai concessa”. Per il consigliere l’unica soluzione corretta è “Il risanamento ambientale”.

LEGGI ANCHE  PALOMBARA SABINA - Frana la collina: il sindaco ordina ai residenti la messa in sicurezza

 

Legambiente Tivoli solleva i seguenti quesiti dalla sua pagina Facebook:

– Perché fin quaggiù a oltre 2 ore e mezzo di viaggio anche se in quella cava c’è dal 2009 un permesso decennale di smaltimento di inerti?

 

– Perché la DAF che dovrebbe gestire il deposito, smaltimento e riciclaggio delle macerie, ha chiesto il permesso anche per un codice CER (20.03.99) attribuito a rifiuti generici non pericolosi? Alle macerie quel codice può essere assegnato (a norma di legge) esclusivamente per il trasferimento nei depositi provvisori. Non è che insieme alle macerie qualche funzionario regionale immagina di depositare altro tipo di rifiuti, magari urbani?

 

LEGGI ANCHE  PALOMBARA SABINA - Una raccolta fondi per salvare la vita a Bianchina

– Come mai la DAF ha iniziato lavori nella cava prima di ottenere le autorizzazioni? La Regione Lazio venerdì 19 gennaio ha emesso un comunicato stampa a firma Flaminia Tosini, nel quale dichiara che la pratica autorizzativa è in fase di istruttoria?

 

E conclude: “A quella cava la regione Lazio non deve concedere autorizzazioni per accesso di rifiuti cui è attribuito il codice Cer 20.03.99 e se come afferma il dirigente regionale responsabile “la società per motivi commerciali ha ritenuto di implementare quel codice” a noi interessa poco.
Una precisazione, la somma ipotizzata per abbattimento, demolizione e smaltimento delle macerie è di oltre 77 milioni di euro. Anche questo, visti alcuni precedenti, ci preoccupa”.

 

(Foto Facebook Circolo Legambiente Tivoli)

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.